02.12.2021-10.03 – “Il Comune di Udine si vede costretto a subire un danno economico gravissimo, quantificabile in oltre due milioni e mezzo di euro in dieci anni, per la decisione del Governo di imporre per legge agli Enti Locali il canone massimo da applicare alle compagnie telefoniche”. Lo dichiara il Sindaco di Udine Pietro Fontanini.
La Giunta di Udine si vedrà infatti costretta a presentare al prossimo Consiglio Comunale la modifica del proprio regolamento relativo all’applicazione del canone patrimoniale per la diffusione di messaggi pubblicitari e l’occupazione di aree e spazi, anche destinate ai mercato, al fine di recepire le modifiche apportate alla L. 160/2019 dal D.L. 77/2021 che, come ha spiegato Fontanini “mediante l’inserimento nella legge del comma 831 bis riguardante la tariffa applicabile agli impianti installati dagli operatori che forniscono servizi di comunicazione elettronica, impone agli enti locali l’applicazione di una tariffa forfettaria di 800 euro, non modificabile dai Comuni, per tutte le occupazioni, diverse da quelle permanenti con cavi e condutture per la fornitura di servizi di pubblica utilità, realizzate con infrastrutture di telecomunicazione, quali ad esempio gli impianti per la telefonia mobile, i ripetitori e le stazioni radio”.
“Tale decisione – ha proseguito il Sindaco – provocherà un importante cambiamento per gli enti locali, dato che saranno costretti ad applicare la tariffa imposta per legge, e non più quella stabilita autonomamente per questa tipologia di occupazione. Per il Comune di Udine ciò comporterà una significativa ricaduta sulle sue entrate pari a circa 250.000 euro all’anno che difficilmente potranno essere compensate negli anni futuri”.
L’articolo 34 del “Regolamento Comunale per l’applicazione del canone patrimoniale per la diffusione di messaggi pubblicitari e l’occupazione di aree e spazi, anche destinati a mercati” relativo all’”Occupazione con impianti di telefonia mobile e tecnologie di telecomunicazione” reciterà quindi: “3. Il canone relativo alle concessioni oggetto del presente articolo ammonta a euro 800 per ogni impianto insistente sul territorio comunale. Gli importi sono rivalutati annualmente in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo rilevati al 31 dicembre dell’anno precedente”.
“Ritengo che questo episodio sia molto grave perché, dopo che abbiamo concordato con i gestori di telefonia mobile dei canoni di mercato e aver previsto un piano di investimenti, ci troveremo, per disposizione di legge, a subire un danno che proiettato nei prossimi dieci anni, come detto, provocherà al comune un ammanco di circa due milioni e mezzo. In questo momento gli enti locali, e quindi i cittadini, hanno bisogno di uno stato che sia vicino a loro, e non alle compagnie telefoniche”, conclude il Sindaco.