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sabato, 19 Aprile 2025

Le nuove linee Ue lasciano tutti sbalorditi

01.12.2021-08.00 – Aveva destato scalpore la pubblicazione, da parte della Commissione Europea, delle linee guida per una “corretta comunicazione”, contenute nel documento “Union of Equity”. Le linee guida indicavano una serie di raccomandazioni da utilizzare sempre nella comunicazione, come ad esempio quelle legate all’indicazione del genere, dell’anzianità o della eventuale disabilità della persona in questione. La questione più spinosa, che ha suscitato polemiche (che hanno poi spinto la Commissione a ritirare il documento) riguardava però la comunicazione in merito a questioni religiose, con l’indicazione, ad esempio, di non dire “il Natale”, ma di utilizzare il più generico “le festività”.
Il documento, come detto, è stato successivamente ritirato dalla Commissione, con la Commissaria all’Uguaglianza Helena Dallì che ha definito le linee guida inadeguate allo scopo previsto (cioè “illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei”), mentre il portavoce della Commissione Eric Marmer aveva affermato che le raccomandazioni del documento erano per solo “uso interno” alla commissione.
Non sono mancate, ovviamente, le prese di posizione da parte dei diversi esponenti politici. Molto dure le parole della deputata di Forza ItaliaSandra Savino, che ha accusato il documento di mettere in discussione ” il diritto della stragrande maggioranza dei cittadini italiani ed europei”, mentre la collega di partitoMara Piccinconsigliera regionale del Friuli Venezia Giulia, rievocando gli scenari distopici tratteggiati dallo scrittore Orwell nel romanzo “1984”, ha scritto che il “politicamente corretto a tutti i costi”, lungi dal garantire una reale inclusione, “cancella le nostre tradizioni, compreso il Natale, nel nome dell’omologazione a un artificiale piattume culturale”, ritenendo che, di questo passo, “si creerà una nuova lingua dove qualsiasi traccia di spontaneità verrà meno”. Dal centrodestra cittadino è invece il consigliere circoscrizionale di TriesteGiorgio Cecco, che ha definito il documento “un tentativo a dir poco maldestro contro le nostre tradizioni”.
Anche il presidente del Consiglio regionale FVGPiero Mauro Zanin, non le ha certo mandate a dire, chiudendo la porta a ogni tipo di “omologazioni forzate e controproducenti” e definendo quello da parte della Commissione Europea un “attacco a identità, culture e tradizioni”. Non soltanto per il riferimento al Natale, spiega Zanin: “Questo discorso vale anche per altre improbabili evoluzioni di stampo omologativo inerenti i pronomi di genere e gli identificativi signore e signora. Guardiamo a un futuro di contenuti e non a una facciata dipinta a nuovo che nasconde un edificio vuoto e decrepito.”.
E.R.

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