01.12.21-12.17 – Ogni anno in questo giorno, il 1° dicembre, si celebra la Giornata mondiale contro l’Aids, un appuntamento importante per la società e per la medicina in quanto, anche se oggi l’attenzione è soprattutto rivolta alla pandemia da Covid-19, purtroppo la diffusione del virus dell’HIV è ancora molto preoccupante. I dati infatti non sono rassicuranti: “l’ultimo rapporto pubblicato dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS e dal Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) mostrano sì un calo del 24% del tasso dei nuovi casi di HIV diagnosticati tra il 2019 e il 2020, ma questo calo è in gran parte causato dalla riduzione nell’effettuazione dei test HIV nel 2020 causata dalle restrizioni COVID-19 e dalle interruzioni dei servizi sanitari. È una situazione molto allarmante e che mette in luce un’altra tendenza, ovvero negli ultimi anni l’aumento del numero di persone che vivono con la malattia non diagnostica, con pesanti conseguenze sulla loro salute e sulla qualità della loro vita.” afferma il consigliere regionale FVG Fulvio Honsell (Open).
Facendo un paragone con il Coronavirus, l’Hiv “non ha una, ma tante ‘Spike’ , ovvero più antigeni -spiega Stefano Vella, presidente AIFA al Corriere -ed il contagio è talmente veloce che il sistema immunitario non riesce ad attivarsi in tempo”. Queste sono inoltre tra le più rilevanti motivazioni per le quali non si è trovato ancora un vaccino. “Da quando il virus Hiv è stato identificato per la prima volta nel 1984, ha causato più di 35 milioni di morti nel mondo”, rendendo l’Aids “una delle pandemie più distruttive della storia“ afferma Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa.
Nel mondo vi sono oggi circa 37,7 milioni di persone che vivono col virus (perché sieropositivi o malati), e due su tre sono in Africa, dove si registra anche il 70% dei decessi. Carenze si registrano nell’accesso per i giovani alle terapie antivirali e nella disponibilità di test diagnostici capaci di individuare l’infezione precocemente. In Italia le persone con l’HIV sono 120-130.000 mentre nel 2020 si sono registrate 1.303 nuove diagnosi con un tasso di mortalità dall’epidemia ad oggi- di 46.000 italiani.
m.p.