20.11.2021 – 08.00 – L’Autorità di sistema portuale non riconosce più il CLPT – Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste – come sindacato attivo nel porto. L’Authority ha confermato di aver comunicato con una lettera, firmata da Zeno D’Agostino, la decadenza del protocollo d’intesa sottoscritto con l’associazione il 27 luglio dello scorso anno. La motivazione sta nelle “modalità di comunicazione dello sciopero e le modalità di effettuazione del medesimo, come messe in atto da CLPT”, che risultano “gravemente lesive dell’articolo 49 del CCNL Porti (“Codice di autoregolamentazione degli scioperi e procedure di raffreddamento e conciliazione”)
L’Autorità portuale contesta tre inosservanze della disposizione, che “prevede gli obblighi: a) di comunicare alle imprese portuali l’intenzione di avviare uno sciopero con un preavviso minimo di 10 giorni con l’indicazione della motivazione, della data, della durata e dell’orario di astensione dal lavoro; b) di avere riguardo, nell’ effettuazione dello sciopero, alla integrità e alla sicurezza dei lavoratori, dell’utenza, degli impianti e dei mezzi nonché; c) di assicurare, mediante appositi accordi tra azienda-autorità portuale e R.S.A., la presenza del personale necessario, tra l’altro, a garantire la sicurezza degli impianti e la tutela del patrimonio aziendale”.
“Per tutto quanto sopra – conclude – l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale rinviene, a carico dell’Associazione CLPT, la violazione dell’art. 49 del CCNL Porti e il conseguente mancato rispetto dei punti 1 e 2 del Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 27 luglio 2020. Per l’effetto, ai sensi del punto 5 del citato Protocollo, in forza del quale “il mancato rispetto di quanto stabilito ai punti 1, 2 e 4 comporta l’immediata decadenza del presente protocollo rappresentando pertanto una clausola immediatamente risolutiva”, constata la sopraggiunta decadenza dal Protocollo in parola, che deve intendersi integralmente inefficace a partire dal 15 ottobre 2021”.
b.b