18.11.2021-10.52 – Durante un’audizione come persona informata sui fatti mostra spontaneamente il proprio telefono cellulare agli operatori della Polizia Postale; una procedura di routine, ma l’uomo, cittadino incensurato di 50 anni, inavvertitamente lascia scorgere agli agenti alcuni file pedopornografici che non era riuscito a nascondere sul cellulare.
E’ quello che è successo giovedì scorso a Udine quando il verbale di sommarie informazioni, come da disposizioni di legge, è stato interrotto, e nei suoi confronti è scattata la perquisizione in flagranza di reato, che ha portato all’arresto per detenzione di ingente quantitativo di materiale realizzato mediante sfruttamento sessuale di minori.
Gli specialisti della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno infatti rinvenuto su numerosi dispositivi informatici e CD nella disponibilità del soggetto oltre 12.000 file pedopornografici, minuziosamente raccolti nell’arco di almeno 18 anni; si tratta di materiale raffigurante minori, molti dei quali in tenera età , coinvolti in atti sessuali con adulti e animali o sottoposti a torture e sevizie.
L’Autorità Giudiziaria Udinese, nel convalidare l’arresto e applicare all’indagato la misura della custodia cautelare in carcere presso la locale Casa Circondariale, ha trasmesso gli atti alla Procura Distrettuale di Trieste per il prosieguo dell’attività .
L’accurata analisi dei numerosi dispositivi sequestrati a carico dell’uomo permetterà ai poliziotti di chiudere il cerchio degli accertamenti, anche in ordine ad eventuali ulteriori evidenze investigative di nota.