12.11.2021 – 08.30 – Se la suddivisione dell’Italia in zone colorate e il timore di vedere le proprie libertà mutare drasticamente da una settimana all’altra sembravano ormai essere un ricordo lontano, ora all’aumento dei contagi in Friuli Venezia Giulia si accompagna anche la paura del ritorno in zona gialla.
Come potrebbe cambiare dunque la vita dei cittadini del territorio se effettivamente la regione dovesse fare il suo ingresso in una fascia di rischio più alta, abbandonando la zona bianca dove “tutto è permesso”? In realtà poco. Sulla base delle ultime FAQ del Governo relative alla zona gialla – pubblicate in occasione dell’ingresso della Sicilia in questa fascia di rischio – gli unici sostanziali cambiamenti riguarderebbero l’uso obbligatorio della mascherina anche all’aperto e la minore capienza di pubblico per gli eventi culturali e sportivi (non oltre il 50% di quella massima autorizzata per gli spettacoli e il 25% per gli impianti sportivi). Rimarrebbero quindi aperti bar e ristoranti con, tuttavia, il limite di quattro commensali al tavolo, così come rimarrebbero aperte le attività commerciali. Nessuna limitazione anche sul fronte degli spostamenti che potranno avvenire senza limiti di orario verso qualsiasi località in zona bianca o gialla, e per comprovate esigenze lavorative, di salute o necessità verso quelle arancioni e rosse. È inoltre sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
La consapevolezza, tuttavia, è che il passaggio in fascia gialla potrebbe comportare un concreto rischio – qualora la crescita dei contagi non dovesse arrestarsi – di passaggio in fascia arancione. L’ingresso in zona gialla significherebbe di fatto “aprire le porte alla zona arancione” e quindi “penalizzare le attività economiche, e non ce lo possiamo permettere” ha sottolineato lo stesso presidente Massimiliano Fedriga ieri ai microfoni di Radio Punto Zero, lanciando un accorato appello a partecipare alla campagna vaccinale e spiegando che “se dovessero proseguire i numeri dei contagi come stiamo vedendo oggi, c’è il rischio che entro fine mese andremo in zona gialla”.
Con l’ingresso nella fascia di rischio più alta ancora, infatti, le restrizioni sarebbero ben più consistenti. Le regole per la zona arancione previste “da manuale” prevedrebbero infatti la chiusura di palestre, piscine, teatri e cinema, dei centri commerciali nel weekend, e il solo servizio di consegna e asporto per bar e ristoranti, con la reintroduzione del coprifuoco dalle 22 alle 5. Tuttavia, l’introduzione del Green Pass potrebbe consentire ad alcune attività di rimanere aperte, nonché una maggiore libertà negli spostamenti, con la richiesta avanzata alcuni mesi fa dal presidente della Conferenza delle Regioni al Governo. “Il Green Pass” spiegava infatti a settembre Fedriga a Stasera Italia, “è uno strumento di apertura: ora abbiamo strumenti nuovi e col Green Pass anche se ci saranno regioni in arancione o rosso le attività possono rimanere aperte. Diamo così certezza che non c’è rischio di chiudere di nuovo”.
[n.p]