09.11.2021-08.30 – Continua a prendere forma il Giro d’Italia 2022, con la presentazione “a puntate” del percorso giunta ieri (lunedì 8 novembre) al suo secondo episodio, dopo la presentazione della Grande Partenza dello scorso giovedì, 4 novembre, che ha svelato le prime tre tappe della Corsa Rosa, che si svolgeranno interamente in Ungheria. Ieri sono invece state svelate le Volate, mentre oggi (martedì 10 novembre) saranno rivelate le Tappe Mosse.
Saranno cinque, in tutto, le tappe dedicate ai velocisti, ovvero quelle con pendenze non certo irresistibili e con arrivi in pianura in cui è prevedibile l’arrivo del gruppo a ranghi compatti: i 172km della Catania-Messina, che vedrà un dislivello di 1200m; la tappa tra Palmi e Scalea, lunga 192km con 900m di dislivello; i 201km tra Santarcangelo di Romagna e Reggio Emilia, con 480m di dislivello; dislivello ben più ampio tra Sanremo e Cuneo, visto che sarà complessivamente di 1475m spalmati lungo i 157km di corsa; infine, la Borgo Valsugana-Treviso, 146km per 570m di dislivello.
Catania-Messina, sulle strade di Nibali
Dopo l’esperienza del Giro di Sicilia, il grande ciclismo tornerà nell’isola della Trinacria, attraversando buona parte delle strade che hanno regalato la vittoria al padrone di casa, Vincenzo Nibali: da Catania, infatti, la corsa muoverà lungo un percorso ondulato attraversando Acireale, Giarre e Fiumefreddo di Sicilia, prima di inerpicarsi verso il Gran Premio della Montagna di seconda categoria di Portella Mandrazzi, lungo 23km, al quale si arriverà dopo il traguardo volante di Francavilla di Sicilia. La salita, non eccessivamente dura, potrebbe fare selezione, anche se dopo la vetta la strada scende per una trentina di km fino a Barcellona Pozzo di Gotto, da cui i restanti 62km verso Messina saranno praticamente pianeggianti e potranno permettere al gruppo di ricompattarsi.
Palmi-Scalea e Santarcangelo-Reggio Emilia, la pianura la fa da padrona
Meno aspra la tappa calabrese tra Palmi e Scalea. Ci sarà un Gran Premio della Montagna di quarta categoria, posto sulla cima della salita che conduce all’aeroporto militare di Vibo Valentia. Ascesa non certo impossibile: si sale di circa 300m in 14km, per cui la pendenza media sarà abbastanza morbida. Raggiunto il traguardo volante di Vibo Valentia, si scende e per 135km la strada sarà praticamente pianeggiante fino a Scalea, con qualche piccola ondulatura che non dovrebbe però creare particolari problemi ai velocisti. Priva di qualsiasi asperità sarà invece la tappa che collega Santarcangelo di Romagna e Reggio Emilia, che sarà praticamente una tappa di trasferimento: i 201km non prevedono infatti alcuna pendenza, se non alcuni tratti di falsopiano che non dovrebbero comunque creare scompiglio. I guizzi potranno vedersi in prossimità dei traguardi volanti di Imola e di San Giovanni in Persiceto.
Sanremo-Cuneo: qualche asperità ma percorso dolce
Ben più aspra la quarta tappa con arrivo in pianura, la Sanremo-Cuneo: dopo la partenza in Liguria, infatti, ci sarà il primo assaggio di salita superata Chiusavecchia, anche se la vera insidia inizierà al km 43, quando la carovana si incamminerà verso il Gran Premio della Montagna di Terza Categoria di Colle di Nava, che i corridori raggiungeranno dopo 10km di pendenza media al 7%. Da lì in poi, seguirà una lunga, ma non eccessivamente veloce, discesa verso Cava. Più ripida, ma comunque abbastanza tranquilla, la discesa che collegherà i due sprint intermedi, situati a Santuario di Vicoforte e Mondovì, poi la strada tornerà a salire leggermente nei 34km finali che porteranno il gruppo a Cuneo.
Borgo Valsugana-Treviso, prima parte ondulata, poi la lunga preparazione all’arrivo
Ricco di saliscendi e “dentelli” l’ultimo dei cinque arrivi dedicati alle ruote veloci, quello tra Borgo Valsugana e Treviso. Ben due Gran Premi della Montagna inseriti nel percorso, ma entrambi di quarta categoria, visto che si tratta di ascese brevi a penddenze non impossibili: il primo è quello de Le scale di Primolano, 2km al 6%; il secondo, a Muro di Ca’del Poggio, che impegnarà i corridori per circa 3km al 4% di pendenza media. Se la prima parte (che vedrà i corridori transitare anche dal traguardo volante di Valdobbiadene) sarà quantomeno ondulata, dalla seconda vetta all’arrivo (passando per il secondo traguardo intermedio di Susegana) sarà di fatto una lunga preparazione dei treni per i velocisti fino all’arrivo.
E.R.