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martedì, 17 Giugno 2025

‘Bufera’ webcam Piazza Unità: tra manipolazione e informazione, dov’è la verità?

20.10.21-13.08 – Ieri, sui social ha iniziato a circolare un video del 18 ottobre postato alle 20.30 in cui alcuni manifestanti in Piazza Unità a Trieste facevano vedere tramite un cellulare la loro posizione e contemporaneamente il live streaming della piazza visto dal sito SkylineWebcams. Le immagini hanno lasciato sbigottiti gli spettatori non presenti perché dal video dello smartphone sembra esserci effettivamente moltissima gente, mentre la webcam del sito mostra una piazza vuota. Prontamente è arrivata la smentita da facebook, con articolo di ‘fact checking’ annesso. Come mai questa discrepanza?

In realtà, entrambi i video dello smartphone e della webcam sono corretti ma l’angolatura delle loro visuali fa percepire in entrambi i casi un’immagine distorta della situazione in atto. Per quanto riguarda il manifestante con il cellulare, si può vedere che si trova assieme agli altri davanti al Palazzo della Prefettura, sulla parte finale della piazza, a destra verso il mare. Sembrano essere predisposti lungo tutta la piazza fino alla fontana. Il palazzo che invece viene mostrato dal sito è quello in fondo alla piazza, sulla sinistra, in quanto la webcam in questione è situata su un palazzo vicino al municipio. La webcam live, quindi, è rivolta verso una parte diversa, con un’angolatura tale da escludere la parte della piazza piena di manifestanti.

Le accuse di manipolazione sembrano perciò infondate, senza per questo indicare che la piazza fosse vuota, anzi. I manifestanti che sono stati cacciati dal porto la mattina si sono poi riversati in piazza ed attorno alle 12.00 risultavano esserci alcune migliaia di persone. Poi, verso sera, dopo l’annuncio di Stefano Puzzer che ha chiesto di spostare la manifestazione in Porto Vecchio, una cospicua parte dei manifestanti si è spostata lì e, complice anche la tarda ora, la piazza si è svuotata maggiormente rispetto il pomeriggio. Rimanevano comunque presenti oltre un centinaio di persone che però, come si è potuto constatare, si sono concentrate sulla parte della piazza non coperta dallo streaming.

Il fatto in sé fa riflettere su come sia importante una visione completa dei fatti. Nella storia molto spesso abbiamo avuto -e si hanno ancora- filmati o foto manipolati, in cui si ‘aggiungono’ persone o se ne ‘tolgono’ a piacimento. In alcuni casi sono manipolazioni innocue usate a scopi artistici, come nella copertina di “Abbey Road” dei Beatles in cui è stata rimossa una sigaretta dalla mano di Paul McCartney; in altri meno, come ne la presa di Porta Pia a Roma dove erano stati duplicati i morti nelle foto in un’azione di guerra che invece era stata molto più rapida e meno pericolosa di quanto volevano farla sembrare. In questi ultimi casi, quando si vanno a manipolare e falsificare documenti storici e a fini d’informazione, sarebbe corretto proseguire con una grande denuncia. Altre volte ancora, per puro caso (come sembra essere successo per Piazza Unità) o per ricercata angolazione propagandistica, si va invece a scattare una fotografia o girare un video in punti particolari da risultare strategici alla comunicazione che si vuole ottenere. In questi casi, è più difficile affermare se la parte in questione lo abbia fatto appositamente o meno. Altre volte ancora, si sceglie un soggetto particolare come foto copertina, uno sguardo che comunica una data emozione o perfino una frase d’effetto negli articoli di giornale, per trasmettere più risalto ad un lato della vicenda piuttosto che ad un altro. Qui il discorso varia ancora: non sempre può parlare di vera e propria manipolazione, quanto piuttosto un voler influenzare il lettore o lo spettatore, alle volte anche a fin di bene. Un esempio è la pubblicazione di una foto di un senzatetto scattata ad agosto oppure a gennaio con la neve, situazione reale e drammatica in entrambe le situazioni ma che toccherà il lettore -abituato ahimè a ‘scrollare’ velocemente il cellulare- sicuramente più nel secondo caso. Attenzione però anche a non cercare ad ogni costo dei significati nascosti, come si suol dire: un’immagine vale più di mille parole; fidiamoci del nostro istinto quindi. Poi una seconda occhiata, si sa, non fa mai male.

Ecco quindi che per la ‘webcam’ di Piazza Unità, una vera e propria ‘disinformazione’ non c’è. In tutti i casi, c’è sempre la possibilità che venga a crearsi qualche domanda, sì, ma sta al lettore doversi informare da più fonti, confrontarle e poi trarne le sue conclusioni. Sta al lettore non aver paura di parlare con persone con opinioni diverse, come sta sempre al lettore la possibilità di scendere in piazza e diventare spettatore o ancora, parte della scena. Forse perfino in quei casi, alcune ideologie più estreme, qualunque sia il loro orientamento, continueranno a mentire ai proprio occhi in quanto ormai così auto-condizionate dalla propria visione da non vedere neanche quello che c’è sotto il loro naso.

Per vedere la verità, a volte, bisogna essere anche disposti a cambiare idea.

[m.p]

Foto dalla destra del Palazzo con prospettiva bassa
Foto scattata a sinistra del Palazzo da una prospettiva alta scattata poco tempo dopo

 

 

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