12.10.2021 – 07.30 – “Riguardando tutti i lavoratori, il decreto sull’obbligo di green pass è esteso anche a tutti coloro che lavorano per la sicurezza, tra cui Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza. I controlli sul green pass spetteranno ai datori di lavoro che a campione, preferibilmente all’ingresso, potranno verificare i dipendenti. Chi non avrĂ il Green Pass sarĂ sanzionato e sospeso senza retribuzione. Il decreto, comunque, vieta il licenziamento o altre forme di sanzioni disciplinari.
Al di lĂ della giusta valutazione sulla ipotesi di gratuitĂ dei tamponi, o di eventuali convenzioni, il Comando Generale si troverĂ inevitabilmente a fare i conti con i numeri per svolgere i suoi compiti di sicurezza per le ComunitĂ sul territorio. Numeri che prevedano misure attente per risolvere e organizzare sia la somministrazione di tamponi per garantire il pass per le successive 72 ore (tre giorni), sia le condizioni per il personale che non accetterĂ di sottoporsi ai test nĂ© alla vaccinazione (eventuali provvedimenti di qualsiasi natura). Dall’inizio della pandemia siamo stati a contatto continuo con la Popolazione e continueremo a farlo (pensiamo, per esempio, ai Cittadini che si presenteranno e accederanno ai nostri uffici, anche dopo il 15 ottobre, alcuni dei quali saranno prevedibilmente sprovvisti di green pass). Non ci sono dubbi sull’esigenza di dare la massima attenzione e stimolo alla campagna vaccinale, ma abbiamo l’impressione che ciò stia avvenendo attraverso escamotage a danno dei Lavoratori. Lo Stato deve prendersi le sue responsabilitĂ .
La nostra particolare professione deve avvenire secondo criteri di sicurezza che l’amministrazione deve obbligatoriamente valutare per eliminare qualsiasi rischio che possa danneggiare l’integritĂ psico-fisica di tutti i Carabinieri. La Sicurezza è un pilastro per la crescita economica e sociale di qualsiasi Paese che vuole fondarsi su valori democratici e di libertĂ e non si possono attuare leggi senza valutare l’impatto, anche fisico, su chi deve garantirne l’osservanza, cioè le Forze dell’Ordine. NĂ© eventuali esigenze di Ordine Pubblico possono pagare le inefficienze della Politica nel non essere chiara o non adeguata alla SocietĂ che cambia continuamente, anche in risposta alle decisioni Governative e del Parlamento. Se lo Stato ci chiede di difendere i Cittadini, deve tutelarci.
Gli iscritti del Nuovo Sindacato Carabinieri vogliono essere rappresentati dal proprio Sindacato, chiedono che ai tavoli decisionali ci sia chi li rappresenta veramente, in modo terzo e indipendente che tenga conto esclusivamente del bene e dei diritti di tutti i Carabinieri, e non da strumenti a noi ben noti che hanno certificato da tempo il loro fallimento, e che hanno dimostrato di non rappresentarci. Chiediamo che il Comando Generale accetti il contributo dei Sindacati indipendenti, per costruire una azione partecipata, anche su temi sensibili come questo, dimostrando di avere una visione moderna, civile e di progresso, e che si renda esempio sulla strada della sindacalizzazione vera alla pari con le altre Forze di Polizia a ordinamento civile”.
Noi ci siamo e ci saremo sempre, per Tutti i Carabinieri e per i Cittadini.
Gabriele Camilli Segretario Nuovo Sindacato Carabinieri Fvg