13.09.2021-11.19 – Il settore dei trasporti e della logistica risente della mancanza di autisti: non si trovano italiani pronti a fare il mestiere. D’Agaro (della ditta omonima di autotrasporti) non avrebbe problemi ad assumere personale straniero, anche afghano, purché con esperienza e in grado di parlare le principali lingue straniere.
‘Non avremmo nessun problema in merito, purché abbiano esperienza nel settore e sappiano comunicare con le principali lingue straniere’ spiega Angelo D’Agaro, presidente. Questo potrebbe apparire anche un monito: le aziende in area montana cercano lavoratori che potrebbero insediarsi in zona ed incrementare quindi la popolazione.
Il settore dei trasporti deve fare i conti anche con il nodo Green Pass. Attesa a giorni la decisione del Governo riguardo all’uso del Green Pass sui mezzi di trasporto, mentre il mondo del lavoro è spaccato tra chi vorrebbe l’obbligo della certificazione per i lavoratori e chi è contrario ad imporre il vaccino.
È la filosofia adottata alla D’Agaro Trasporti di Amaro, l’azienda con oltre 90 anni di storia che ha continuato a raggiungere l’Europa oltre al resto d’Italia anche in questi mesi, espletando il suo servizio essenziale. «In un anno e mezzo di pandemia non abbiamo avuto neppure un caso in azienda, nonostante i nostri continui viaggi anche in Europa», conferma il presidente Angelo D’Agaro, che ha una flotta di 44 mezzi e una nuova sede al Carnia Industrial Park, risultato di 2 milioni di investimento.
Un altro problema, specifico del settore degli autotrasporti è la mancanza di personale. Non si trovano autisti italiani. D’Agaro è pronto ad assumere anche personale straniero: importante è che abbiano esperienza nel settore, l’unica riserva sarebbe legata alla lingua.
Non un caso, probabilmente, ma il risultato della «applicazione rigorosa da parte del personale in azienda e durante i trasporti di tutte le azioni necessarie a contenere la diffusione del Covid, dal distanziamento, all’uso degli igienizzanti», elenca. Un comportamento, per altro, che «abbiamo riscontrato anche nelle aziende con cui abbiamo rapporti per il trasporto delle merci: ogni imprenditore ha a cuore la prosecuzione della propria attività e quindi si va verso un’applicazione diffusa delle disposizioni, in particolare quella relativa al distanziamento. I contatti diretti sono ridotti al minimo, sempre in sicurezza».
C.S