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sabato, 19 Aprile 2025

ReiThera: ‘snobbato’ in Italia mentre avanza l’interesse dall’estero

27.08.21-07.30 – Poco tempo fa si è parlato del vaccino ReiThera e di come coloro che si sono vaccinati con esso si trovino in un vero e proprio ‘limbo’. Se ai vaccinati è stata riconosciuta, per ora, l’esenzione fino a fine settembre, ancora non si parla di green pass. Ma ancora non si parla di una soluzione finale neanche per lo stesso vaccino che è rimasto in ‘sospeso’ ad inizio fase 3. La fase 1 è difatti andata bene tanto quanto la fase 2, terminata con buoni risultati scientifici. ReiThera, difatti, agisce da adenovirus non andando a modulare l’espressione dell’RNA messaggero ed inoltre, come confermano gli epidemiologi, ha molta più copertura. Ora, però, l’inizio della fase 3 resta vincolato da finanziamenti e fondi previsti dal governo. Un primo ostacolo è arrivato dalla Corte dei Conti, un ‘cavillo burocratico’ si può arrischiare, che si basa appunto su una soglia minima monetaria non raggiunta e su finalità non prettamente riconciliabili con quanto richiesto. Ma le motivazioni potrebbero essere anche altre. L’Italia, infatti, sembra voler puntare su vaccini a mRNA piuttosto che su adenovirus, sebbene più costosi e che necessitano di una catena del freddo non disponibile in tutti i paesi. Inoltre, può aver inciso anche il cambio di governo. Ad oggi il ministro Giorgietti ed il sottosegretario alla Salute Sileri sembrerebbero propensi ad investire su Reithera ma ancora un nulla di fatto per quanto riguarda l’ufficialità della cosa.

Si ricorda che, per la fase 3, servono tra 5mila e 10mila volontari, oltre ai costi che si aggirano sui 60 milioni di euro.

Nel frattempo, come riferiscono fonti informate, il gruppo di ReiThera ha da poco effettuato un primo incontro conoscitivo con i delegati del governo messicano per portare lì la fase finale della sperimentazione se verranno trovati i fondi. Il ‘piano B’, quindi, sarebbe quello di fornire il vaccino ai paesi stranieri che potrebbero trarne beneficio, in quanto per una grande fetta di popolazione con difficoltà economiche servirebbero vaccini con costi unitari più bassi e flessibili, anche se l’azienda auspica di ricevere i finanziamenti promessi dall’Italia in quanto è stato assunto molto personale e sarebbe un paradosso esportare un vaccino così promettente; oltre a ciò a gennaio la stessa nostra nazione ha investito nella sperimentazione con un quota di partecipazione azionaria del 27% a seguito di un aumento del capitale di ReiThera.

[m.p.]

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