24.08.2021 – 07.30 – Impegno, sacrificio, dedizione e altruismo sono le chiavi del successo per un ottimo Fair play, anche nel mondo del calcio dove, solitamente, è purtroppo il Dio danaro a dettare le regole.
Vari avvenimenti sportivi accaduti quest’estate hanno fornito molteplici elementi di analisi sul questa tematica delicata. Molti ricorderanno Leo Messi che nel giro di 48 ore è passato dal pianto per il presunto doloroso distacco dal Barcellona al sorriso per l’approdo dorato a Parigi. Il famoso giocatore De Paul avrebbe potuto essere il nuovo Di Natale come bandiera della squadra, ma avrebbe preferito l’Atletico Madrid, o come Lukaku che aveva giurato amore eterno all’Inter ed oggi è tornato al Chelsea o, ancora, il repentino abbandono di Conte dalla guida tecnica dell’Inter.
Ennesimo avvenimento negativo di quest’estate è stata poi la vicenda dell’Inghilterra, che persa la finale con l’Italia agli europei di calcio ha fatto il (poco sportivo) gesto di togliersi immediatamente dal collo la medaglia d’argento appena vinta.
Insomma, il tema del Fair Play in ambito sportivo negli ultimi anni è stato certamente un argomento a lungo dibattuto e varie sono le associazioni sportive che si sono battute in merito, tra queste, anche la celebre Associazione Euretica che tratta da tempo con attenzione e sensibilità questa tematica. “È giunta l’ora di sanzionare chi si comporta così, i singoli e le squadre” dichiara Alessandro Grassi, Presidente di Euretica. “Un gesto di unfair play, evidenzia la non accettazione della cultura della non vittoria, esalta il fatto che arrivare secondi o dodicesimi non cambia nulla, ma non è e non dev’essere così, specie per le nuove generazioni. Essere i vicecampioni non è brutto, anzi dev’essere motivo di orgoglio”.
Partendo da lontano fino a giungere a parlare del Bel Paese, va invece ricordato che la Nazionale, l’Italia di Mancini, vincendo gli europei, ha dimostrato grande spirito di squadra, diventando un team di cui essere orgogliosi e da cui andrebbe preso esempio. “Ricordiamo, inoltre,” aggiunge il Presidente “che la nostra Italia ha vinto anche alle recenti Olimpiadi. Hanno vinto le squadre e le staffette medagliate, hanno vinto gli atleti singoli che hanno giustamente ricordato che sono giunti lì grazie a uno staff. Ha vinto la friulana, Cainero che è rientrata senza medaglie, ma che ha conquistato tutti con l’abbraccio all’amica e rivale Biscosi che ce l’ha fatta”.
Infine, da ricordare il gran bel gesto di Stano che, avendo studiato le usanze giapponesi, vinse la 20 km di marcia e, sapendo che dopo di lui ci sarebbero stati due atleti nipponici superfavoriti, li omaggiò con l’inchino giapponese congratulandosi e rammentando a tutti che anche se si taglia per primi il traguardo bisogna sempre ringraziare chi arriverà dopo.
“Questi esempi di grande etica, super fair play di una famiglia che non sa cosa sia l’invidia, ma conosce bene impegno, sacrificio, dedizione e altruismo” dichiara ancora Grassi. “Quanto questi esempi di Fair Play siano ben lontani da Messi, Lukaku e anche De Paul, lo sappiamo già! Quanta voglia di dir loro di farsi la SuperLega e, invece, quanto piacere nel vedere le gesta dei nostri olimpici” ed esorta Chiara Cainero e tutti gli altri sportivi dicendo “Grazie Ragazzi, continuate così!” conclude il presidente.