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Caso “Centro Stupri”, anche il Gip di Udine archivia l’accusa: non c’è reato

24.08.2021 – 12.11 – Si conclude in via definitiva, grazie all’archiviazione del Gip del Tribunale di Udine, il caso del “Centro Stupri”, nome col quale era stata etichettata una pericolosa goliardata che aveva impressionato il Friuli Venezia Giulia durante l’estate 2020.
Otto ragazzi prenotano un tavolo per un compleanno in una discoteca di Lignano Sabbiadoro. Il nome per la prenotazione? “Centro Stupri”. Il proprietario non obietta e lo trascrive sul cartellino sopra il tavolo; durante la notte le tante foto Social dove i ragazzi esibiscono il nome del loro gruppo circolano online. C’è chi critica la goliardata e i ragazzi rispondono con commenti piuttosto pesanti. La vicenda trova un seguito quando si scopre come i ragazzi avessero indossato una maglietta col nome “Centro Stupri” durante una cena in un ristorante a San Daniele. La ragione di una scelta così controversa? Spirito di gruppo e, indirettamente, citazionismo cinematografico: l’espressione è infatti presente nel film Il Dittatore (2012), in uno scambio di battute tra il generale Aladeen e Zoey:

Zoey: Ti hanno sottoposto ad abusi sessuali?
Generale Aladeen: Sì, mi hanno stuprato molto poco professionalmente.
Zoey: Oh no, dobbiamo andare al centro stupri!
Generale Aladeen: C’è centro per stupri? Grande! Mi piacerebbe molto! Potremmo andarci un giorno! Affitto limo, beviamo cocktail, metto scarpe da stupro…

Lo scorso 20 giugno 2020, a seguito delle prime proteste, c’erano state pesanti ripercussioni, con la chiusura della discoteca Kursaal di Lignano e un processo per istigazione a delinquere. Una vicenda nella quale avevano svolto un ruolo di primo piano gli organi di stampa, fornendo grande visibilità al caso a seguito di un articolo di Selvaggia Lucarelli.

Ora la vicenda trova una conclusione definitiva con l’archiviazione, ad opera del gip del Tribunale di Udine, Mariarosa Persico, della vicenda, per “assenza dell’elemento psicologico”. Non venne nell’occasione commesso alcun reato; certo si trattò di una condotta “moralmente biasimevole”, ma senza “una reale intenzione a istigare pubblicamente i presenti” alla violenza. Le vicende processuali avevano già trovato una formale conclusione grazie alla Procura di Udine, ma la scelta del Gip la conclude in via definiva. Rimane aperto il fronte dei danni subito dalla discoteca, in special modo dal Kursaal, per il caso: perdite di fatturato e danni di immagine stimate a 950mila euro.

[z.s.]

Zeno Saracino
Zeno Saracinohttps://www.triesteallnews.it
Giornalista pubblicista. Blog personale: https://zenosaracino.blogspot.com/

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