14.08.2021-07.30 – “Noi Chirurghi siamo preoccupati che un eventuale recrudescenza di questa Pandemia possa riportarci alla situazione di quei mesi che speriamo essere passati. Situazione che per primi sappiamo non essere solo medica, ma anche sociale ed economica”, è quanto contenuto nella “lettera aperta” che i Chirurghi italiani aderenti alle Società scientifiche firmatarie del documento hanno rivolto a tutti i cittadini italiani, esortandoli a sottoporsi alla vaccinazione contro il SARS-CoV2, virus responsabile del COVID-19.
“Voi Pazienti avete pagato troppo per questo e lo state ancora pagando – continua ancora la lettera – Non esistono solo pazienti COVID positivi… esistono Pazienti cronici, Pazienti acuti, Pazienti fragili, ai quali la Pandemia COVID-19 ha tolto risorse e possibilità. Esistono Pazienti neoplastici per i quali la continuità delle cure e soprattutto una diagnosi precoce corrisponde in maniera direttamente proporzionale a migliori possibilità di guarigione, possibilità di sopravvivenza e qualità di vita”. E ancora: “La vaccinazione contro la SARS-CoV2 può aiutare a ridurre la pressione sui Sistemi Sanitari di tutto il mondo (nostro compreso) evitando di ricorrere nuovamente a misure drastiche di ridimensionamento”.
“Questa Pandemia ha impattato negativamente sulla Chirurgia, sia in elezione che in urgenza. La necessità di far fronte ad un nemico invisibile e sconosciuto come il virus SARS-CoV2 ha costretto alla riorganizzazione delle nostre vite personali e professionali, dando la necessaria precedenza a fronteggiare il Covid-19 a scapito dell’attività giornaliera. Stiamo ora vivendo un momento di tregua, in cui doverosamente analizziamo quanto successo. Ci stiamo riorganizzando e cerchiamo di ripartire con l’intento non solo di recuperare il “tempo” perso, ma anche di essere preparati a far fronte a una eventuale recrudescenza di questa situazione, pronti a qualsiasi altra emergenza. Noi Chirurghi siamo preoccupati proprio che un eventuale recrudescenza di questa Pandemia possa riportarci alla situazione di quei mesi che speriamo essere passati. Situazione che per primi sappiamo non essere solo medica, ma anche sociale ed economica. La Medicina, attraverso il Sistema Sanitario Nazionale, possiede essa stessa un aspetto sociale ed economico oltre a quello squisitamente clinico”.
“Ognuno di noi, al di là delle opinioni politiche, può dare il proprio contributo tramite le proprie SCELTE alla ripresa delle attività regolari nell’interesse di tutti. E le attuali conoscenze scientifiche ci dicono, dati alla mano, che la principale soluzione sta nel prevenire e prevedere. La vaccinazione contro la SARS-CoV2 può prevenire la morte di migliaia di persone. La vaccinazione contro la SARS-CoV2 può aiutare a ridurre la pressione sui Sistemi Sanitari di tutto il mondo (nostro compreso) evitando di ricorrere nuovamente a misure drastiche di ridimensionamento. La vaccinazione contro il SARS-CoV2 può prevenire le complicanze polmonari, e la morte ad esse correlate, in seguito a un intervento chirurgico. Per questo motivo, consci nella libertà decisionale di ogni singola persona, non possiamo come Uomini, come Professionisti, come appartenenti alle Società di Chirurgia Italiane firmatarie di questa lettera, che essere uniti, ad una sola voce, nel sottolineare come questa arma – la Vaccinazione – è l’unica che abbiamo, al momento, per affrontare insieme questo nemico”.
“Per questo, Noi tutti Chirurgi Italiani, dei piccoli come dei grandi Centri, desideriamo caldamente suggerire e consigliare a tutti coloro che a noi si affidano di seguire ed eseguire il Piano Vaccinale. Perché solo insieme, Vaccinati ed attenti alle regole, possiamo sconfiggere questo nemico invisibile”.
L’intento dell’iniziativa – “a prescindere dalla libertà decisionale di ognuno” – è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, e soprattutto, chi non ha ancora aderito al Piano vaccinale di adottare, senza indugio, “l’unica arma al momento disponibile per affrontare insieme questo nemico invisibile”.
“Stiamo vivendo un periodo d’incertezza inerente questa triste pandemia, incertezze che solo unendo le voci di tutti gli interessati e attori potremmo in qualche modo superare”, dichiara il dott. Ferdinando Agresta, Presidente della SICE – Società Italiana di Endoscopia Chirurgica e Nuove Tecnologie. “Per questo motivo anche noi chirurghi, professionisti apparentemente in seconda linea in questa guerra contro il virus SARS-CoV2, vogliamo unire la nostra voce a quelle istituzionali e non al fine di poter, ove necessario, convincere e invitare alla vaccinazione”.
La “lettera aperta”, nata proprio da un’iniziativa della SICE, porta la firma delle più importanti Società scientifiche italiane e internazionali del settore chirurgico, tra cui ACOI – Associazione Chirurghi Ospedalieri, AURO – Associazione Urologi Italiani, SICOB – Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie metaboliche, SICG – Società Italiana di Chirurgia Geriatrica, SICOP – Società Italiana di Chirurgia Oftalmoplastica, American College of Surgeons – Italy Chapter, SIC – Società Italiana di Chirurgia, SICMF – Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale, SICUT – Società Italiana di Chirurgia d’Urgenza e Trauma, SIPAD – Società Italiana di Patologia dell’Apparato Digerente, Società Polispecialistica dei Giovani Chirurghi, IEA – Associazione Italiana di Endourologia, SICCR – Società Italia di Chirurgia Colo-rettale, SIFIPAC – Società Italiana di Fisiopatologia Chirurgica, ESSO – European Society of Surgical Oncology, WISE – World Society of Emergency Surgery.
Anche l’adesione alla Campagna vaccinale sarà uno degli argomenti trattati durante il XX Congresso Nazionale della SICE, dal titolo “Next Generation – La transizione e la sostenibilità della tecnologia mini-invasiva. Il ruolo delle società scientifiche”, in previsione i prossimi 23 e 24 settembre a Palermo.