05.08.2021-07.30 – L’Italia del ciclismo su pista ha festeggiato ieri (mercoledì 4 agosto) una giornata storica, con la vittoria della finale della gara a inseguimento a squadre, che vale il sesto oro del Team Italia a Tokyo2020 e una medaglia in questa disciplina che mancava addirittura dal 1960, nonché un record mondiale, già stabilito martedì e ritoccato ulteriormente ieri. Insomma, una prestazione sontuosa, nella quale c’è anche lo zampino di un atleta del Friuli Venezia Giulia, per l’esattezza di Tolmezzo: Jonathan Milan, classe 2000, che insieme a Ganna, Consonni e Lamon componeva il micidiale treno azzurro su pista.
Anche il presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, ha voluto celebrare il successo del corregionale: “È un altro momento fantastico – commenta Zanin – di un’estate sportiva che continua a regalarci grandi emozioni: a nome di tutto il Consiglio mi complimento con Jonathan e lo ringrazio per il suo impegno in una disciplina intensa a livello fisico e mentale come il ciclismo.”.
Il Presidente dell’Aula legislativa regionale ha quindi sottolineato come da parte degli atleti friulani ci sia stato un grande contributo al medagliere azzurro: “Si tratta della terza medaglia per la nostra regione a Tokyo – sottolinea Zanin – dopo le esaltanti prestazioni di Mara Navarria nella scherma e di Mirko Zanni nei pesi, ai quali vanno altrettante felicitazioni. Senza contare – evidenzia il Presidente del Consiglio – che l’allenatore dell’uomo più veloce del mondo, Marcell Jacobs, è il goriziano Paolo Camossi“.
Milan è arrivato all’oro olimpico dopo essersi formato nel Cycling Team Friuli: una realtà sportiva che, pur avendo formato atleti come lui e come de Marchi, non riesce a trattenerli a causa della concorrenza delle squadre UCI World Tour, situazione simile a quella di gran parte delle squadre ciclistiche italiane. “Questa situazione – commenta ancora Zanin – deve farci riflettere, perché non possiamo limitarci a festeggiare i trionfi una volta ogni quattro anni trascurando nel resto del tempo chi li rende possibili dedicando cura, attenzione e professionalità alla crescita sportiva e umana degli atleti.”.
Zanin conclude quindi con una riflessione in merito a ciò che le istituzioni potrebbero fare per reagire a questa situazione: “Credo quindi che la politica regionale – continua il presidente – debba studiare ogni possibile forma di aiuto al Cycling Team Friuli e agli altri club che operano in questo sport così praticato e amato in tutta la regione. Tra l’altro – conclude Zanin – la società di Udine, come tutte le associazioni sportive, svolge anche una funzione sociale importante, dal momento che ha più di 100 tesserati, la maggior parte dei quali nelle categorie giovanili”.
[e.r]