03.08.2021-12.39 – “Mense Gate”: tre dei 5 indagati che il 15 di luglio, furono sottoposti agli arresti domiciliari in seguito ad un’ordinanza del gip di Udine per reato di frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.), in forma aggravata avendo come oggetto sostanze alimentari, sono stati rimessi in libertà. Le indagini sulla società di catering finita al centro dell’inchiesta, con sede operativa a Napoli, furono avviate dai carabinieri del Nas di Udine e coordinate dal sostituto procuratore Elisa Calligaris, per il danno causato a diversi Comuni del Friuli Venezia Gilia, che avevano affidato in appalto i servizi di ristorazione scolastica e di fornitura di pasti a domicilio alla Ep Spa. Scandalo che ha coinvolto in modo particolare l’opinione pubblica della città di Udine, tanto da arrivare alle dimissioni dell’ex assessore all’Istruzione Asia Elisa Battaglia e alla conseguente assunzione delle deleghe da parte del Sindaco Pietro Fontanini.
Il tribunale di Trieste, che si è riservato di depositare le motivazioni nei prossimi giorni, ha accolto la richiesta di annullamento delle misure cautelari per il fondatore dell’azienda Ep Spa Pasquale Esposito, il direttore d’area Ketty Bandiera, entrambi agli arresti domiciliari, e il responsabile commerciale per il Nord Est Rocco Ruggiero, al quale era stato imposto l’obbligo di dimora. Sono stati invece riconfermati gli arresti domiciliari per gli altri due dirigenti, il capo divisione Food service Massimo Vaccariello e il direttore d’area Agostino Cascone.
[l.f]