16.07.2021-08.30 – Nel pomeriggio di ieri il Sindaco Pietro Fontanini, accompagnato dai componenti della Giunta, ha effettuato un sopralluogo a Casa Cavazzini per prendere visione dello stato di avanzamento dei lavori di adeguamento che si concluderanno entro l’estate e permetteranno alla struttura di ospitare mostre di prestigio internazionale, come avverrà a partire dal mese di ottobre con l’esposizione “La forma dell’infinito” curata da Don Geretti e dal Comitato di San Floriano di Illegio.
Con questo intervento il Museo di arte moderna e contemporanea cittadino rispetterà i rigorosi standard climatici, illuminotecnici e di sicurezza richiesti nell’ambito del circuito espositivo internazionale.
Entrando nel merito dei lavori, sono stati ripensati gli spazi di servizio interni per rendere la struttura più fruibile e completa a livello funzionale attraverso il potenziamento del collegamenti verticali, la definizione di nuovi percorsi orizzontali interni e il rifacimento dell’intero impianto. Le aree interne dedicate alle esposizioni permanenti e temporanee, agli accessi, alla distribuzione verticale, ai percorsi connettivi interni e alle aree di servizio sono state completamente ripensate e sarà realizzato uno spazio allestitivo temporaneo in grado di fungere da “scatola nella scatola”. Sono stati inoltre realizzati un nuovo impianto di climatizzazione close-control con controllo puntuale della temperatura e dell’umidità, grazie al quale sarà possibile ridurre la dispersione termica e di conseguenza gli sprechi, e un sistema di sicurezza di terzo livello dotato di una control room interna e collegato con società di sicurezza esterne. Sono state inoltre installate telecamere a funzionamento notturno, sia interne che esterne all’edificio, e dieci telecamere con grado di definizione “face recognition” nei punti sensibili e lungo i percorsi principali dell’esposizione. L’illuminazione è stata realizzata con tecnologia a Led e sistema di gestione Dali, specifico per la creazione diversi scenari e in grado di sostenere la quasi totalità degli allestimenti possibili negli spazi progettati. Saranno inoltre creati aree “servizi” e spazi ricettivi adeguati a un’alta affluenza di visitatori, potendo in questo modo garantire la coesistenza tra gli spazi espositivi permanenti e temporanei.
Attualmente è stata interamente completata la parte espositiva e sono in fase di completamento le aree relative all’ingresso e all’ascensore, che sarà realizzato per permettere il trasporto delle opere e dei visitatori ai diversi piani dell’edificio.
“I lavori – ha commentato il Sindaco – stanno procedendo senza intoppi e, visitando la struttura, si può già avere una chiara idea del nuovo aspetto che avrà da qui a qualche settimana. In questo modo Udine entrerà a pieno titolo nel circuito espositivo internazionale, attirando un turismo consapevole e attento alla dimensione artistica e storica della nostra città. Ringrazio Don Geretti e il Comitato di San Floriano di Illegio per avere scelto la città di Udine per questa storica mostra, l’impresa di Betta per la professionalità con cui sta portando avanti questi delicati lavori, il Direttore dei lavori e dipendente del Comune Arch. Amanda Burelli, il Dirigente Arch. Lorenzo Agostini, la Responsabile di Casa Cavazzini Dott.ssa Vania Gransinigh e tutto il personale impiegato nella gestione della struttura”.
I lavori, che sono stati eseguiti dall’impresa Di Betta Giannino, che realizzerà il progetto esecutivo stilato dallo Studio Gherardi Architetti e dallo Studio Chodin costeranno 1.238.000 euro e sono stati finanziati in parte con il contributo regionale “Intesa Sviluppo 2019-2021” e in parte dal Comune con fondi relativi al capitolo “Acquisizione di beni immobili” Bilancio 2020-2022.
LA STORIA
Casa Cavazzini ospita importanti raccolte di dipinti e sculture che caratterizzano un percorso artistico che va dalla fine dell’800 sino ai giorni nostri. Aperto al pubblico nel 2012 dopo un lungo periodo di ristrutturazione su progetto dell’architetto Gae Aulenti, è il risultato dell’accorpamento di una serie di proprietà immobiliari preesistenti.
Attorno al 1540, l’originario palazzo Savorgnan divenne proprietà della famiglia Colombatti, originaria di Faedis, mentre agli inizi del ‘900 l’ultimo discendente della famiglia, il conte Gustavo Colombatti, diede in affitto i locali del piano terra a Dante Cavazzini (1890-1987) che ne fece la sede del suo negozio di tessuti per l’arredamento “Al Ribasso”. Alla morte di Colombatti, nel 1937, Dante Cavazzini acquistò l’intero edificio trasferendovi la propria residenza. Fu così che il primo piano dello stabile fu fatto ristrutturare dall’architetto Ermes Midena (1895-1972) trasformando gli spazi in una residenza, di cui oggi sono ancora visibili gli arredi originari e le decorazioni murali a tempera di Afro Basaldella (1938). L’immobile verrà poi acquisito dal Comune di Udine per volontà testamentaria, dopo la morte di Cavazzini.
L’aspetto storico artistico presente è presente nei locali dell’immobile: in alcune sale del primo piano sono presenti pregevoli affreschi risalenti alla seconda metà del ‘300 raffiguranti soggetti profani; al piano terra invece è presente una bellissima “vasca-cisterna“alla veneziana”del XVI secolo e lo spazio di un deposito di vasellame protostorico databile alla prima età del ferro (seconda metà dell’VIII sec a.C.), che costituisce il ritrovamento più antico documentato nel sito di Casa Cavazzini.