08.07.21-12.11 –L’argomento della tossicodipendenza viene ancora troppo spesso affrontato con pregiudizio e distanza, in quanto si pensa non possa toccare a noi o a chi ci è vicino. Se ad essere entrato nel tunnel è un adulto, la maggioranza delle volte fa comodo pensare che la malattia rappresenti, ormai, la persona. Tutto questo è enormemente sbagliato. Ci si dimentica che per qualcuno essi sono figli, sorelle, mariti, amici oppure mamme. Spesso, chi ne soffre, può avere un’intelligenza brillante, o una bella famiglia alle spalle. Ma a soffrire della situazione non ci sono solo i diretti interessati, bensì anche i loro familiari. Il dolore di essere impotenti, il terrore di poter sentire la parola ‘overdose’ associata al tuo caro ogni giorno, l’ansia di non sapere come sta ora per ora: tutto questo è spesso trascurato dalla società stessa.
Per questi motivi, anche i familiari dei dipendenti hanno bisogno di gruppi di supporto e di auto-aiuto, chiamati gruppi dei Familiari Anonimi (FA), gestiti da coloro che hanno (o hanno avuto) esperienze di dipendenza in famiglia. I gruppi sono strettamente anonimi, liberi ed estranei ad ogni tipo di giudizio, avendo la funzione di supporto e condivisione. Il Friuli Venezia Giulia conta solamente un unico gruppo per ora: Familiari Anonimi di Udine.
Abbiamo approfondito la sua attività con alcune domande ai membri che, prima di iniziare, ci tengono a sottolineare come FA sia aperto a tutti: “Ci ritroviamo online. In questo modo, sia chi vive a Trieste sia chi vive a Sappada o quant’altro, può partecipare senza problemi di distanza. Inoltre, se si preferisce, inizialmente si può partecipare anche senza condividere il video. Attualmente, ci sono anche quattro membri che vengono da fuori regione”.
-Quando è nato FA e in cosa consiste?
Il gruppo Familiari Anonimi è nato nel 1971 quando alcuni genitori del Sud della California, colpiti dall’uso e dall’abuso di droghe da parte dei loro figli adolescenti, diedero inizio ai primi Gruppi di Familiari. In Italia, FA è sorta circa 35 anni ed è presente in 9 regioni con 26 gruppi complessivamente. Il gruppo FA Udine, invece, è nato due anni e mezzo fa da tre mamme che avevano bisogno di un sostegno da qualcuno che capisse ‘dall’interno’ la loro situazione. Ci siamo quindi rivolte al gruppo AI Anon, ovvero i familiari degli AA (Acolisti Anonimi) in quanto i 12 Passi e le tradizioni del programma sono uguali per tutte le dipendenze e consolidati in tutto il mondo con successo. Noi però, avevamo un problema in più: l’illegalità della sostanza. Ecco perché abbiamo creato un gruppo a sé. Ad oggi siamo in 10; semmai ci amplieremo, potremmo considerare l’idea di dividerci in ‘gruppetti’ in giorni diversi a settimana per poter restare ‘intimi’ e condividere con più empatia le nostre esperienze. Ci ritroviamo una volta a settimana, la sera. Ci diamo sostegno attraverso le nostre testimonianze ed esperienze di progresso nel lavoro di rinascita ad una vita serena che, spesso, favorisce il cammino di recupero anche nei dipendenti dei familiari. Siamo senza fini di lucro, autofinanziati e senza riserve di religione, censo o etnia. Il gruppo è quindi aperto a tutti coloro che hanno provato un sentimento di disperazione in relazione al comportamento distruttivo di qualcuno molto vicino a loro.
-Come funziona il gruppo nello specifico? E’ vero che spesso risulta essere molto utile, di riflesso, anche per i dipendenti stessi?
Nell’associazione riteniamo che la dipendenza da sostanze non sia una questione morale, né un vizio, bensì una malattia. Questo riguarda anche noi in quanto co-dipendenti. Abbiamo imparato a distinguere la sostanza dall’individuo e che l’uso compulsivo di droghe da parte del familiare dipendente non significa mancanza di affetto per la famiglia. Tramite testimonianze e leggendo la letteratura (volontaria, disponibile sul sito), si può seguire il Programma dei 12 Passi che aiutano nel percorso di auto consapevolezza. Nelle tradizioni ci sono le regole da seguire per il rispetto e la fiducia reciproci. Non c’è nessun obbligo se non quello di rispettarsi e l’anonimato. Sottolineo quindi che, sebbene i 12 Passi siano la base spirituale di FA, questo non significa che si tratti di un programma religioso.
Il gruppo dà la possibilità ai familiari di lavorare su se stessi, per il proprio benessere. Questo porterà ad un maggior rispetto per se stessi nonostante i problemi irrisolti. Attivando dei limiti sani nei confronti di se stessi e dei propri dipendenti, ciò potrà condurre alla possibilità, spesso, di rimuovere gli ostacoli al recupero anche di coloro che ci hanno condotto in FA. Il nostro amor proprio, difatti, può influire positivamente anche nei confronti dei nostri tossicodipendenti!
-Perchè è importante partecipare ad FA? Cosa può donare al familiare sofferente?
FA può essere un supporto molto utile che va a completamento di quelli offerti dalle comunità di recupero o dal Sert. Se difatti quest’ultimo di solito è composto da personale qualificato che si occupa di fornire aiuto professionale, Fa si occupa di fornire aiuto spirituale, tramite persone empatiche che hanno provato sulla loro pelle esperienze similari, avendo poi anche la possibilità di contattare i membri –in particolare poi, si potrà scegliere uno sponsor– disponibili anche telefonicamente quando si ha bisogno.
Il gruppo, al familiare, può donare la serenità di affrontare la situazione senza affondare in essa. Per questo motivo, il primo passo riguarda proprio l’accettazione (che non vuol dire approvazione). In questo modo, il familiare -ma anche l’amico, la fidanzata o chi sta soffrendo per un proprio caro- potrà iniziare a prendersi cura di se stesso con il supporto di tutto il gruppo. Inoltre, potrà sentire le esperienze degli altri, confrontarsi e sentire le storie di coloro che sono riusciti a vedere un cambiamento positivo nei loro dipendenti. Cambiamento, questo, che come abbiamo detto può accadere anche grazie al nostro modo diverso di approcciarsi alla vita e alla malattia.
-Cosa possiamo fare per aiutare i nostri dipendenti?
Per prima cosa, dobbiamo aiutare noi stessi. Lasciarli ‘appoggiare’ a noi, purtroppo, anche se ci può sembrare fondamentale all’inizio, non dà loro la possibilità di vedere realmente la situazione in cui si trovano. Nega, inoltre, la possibilità al dipendente di prendersi le sue responsabilità. Per aiutare i dipendenti, però, possiamo fare dei piccoli cambiamenti nel linguaggio, tono della voce, fissando dei limiti nel loro comportamento, facendo conoscere la nostra sofferenza, mettendoli di fronte alle loro responsabilità ‘senza togliere sempre le castagne dal fuoco’. Tutto ciò li fa crescere e spesso si chiedono perché improvvisamente siamo più sereni. In alcuni di loro scatta il desiderio di frequentare i Narcotici Anonimi (NA -gruppo dei 12 Passi dedicato esclusivamente ai tossicodipendenti) dove hanno tutti passato le stesse esperienze e valgono gli stessi passi, sponsor ecc.
-A chi ci si può rivolgere per partecipare alle riunioni FA Udine? E se lo volessero fare i dipendenti?
Per chi volesse avere maggiori informazioni e vedere le varie sedi italiane, può andare sul sito di FA Italia.
Chi invece, desidera mettersi in contatto con noi, può chiamare il: 371 3243540 o scrivere a: [email protected].
I gruppi dedicati ai dipendenti sono invece i Narcotici Anonimi (NA): ci teniamo a sottolineare che si può partecipare alle riunioni senza obblighi, senza impegno o costi. Inoltre, ogni mese c’è una riunione aperta a chiunque desideri ascoltare le esperienze di recupero da parte dei membri. Ce ne sono 2 in Friuli Venezia Giulia, uno a Trieste e uno a Pordenone.
Il numero nazionale di NA a cui i dipendenti possono rivolgersi per avere informazioni e aiuto è 3394116259, oppure può essere cercata la sede del gruppo più vicino consultando il sito di NA.
[m.p]