30.06.2021 – 08.00 – Il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga è intervenuto ieri alla Conferenza sul Futuro dell’Europa (“The place of regions in the European Union architecture in the context of the Conference on the Future of Europe“) che si è tenuta alla presenza dei principali rappresentanti delle regioni europee. Una tavola rotonda per fare il punto sull’articolazione regionale nell’Unione. La pandemia Covid-19 ha infatti evidenziato il ruolo chiave delle autorità locali e regionali nel supporto diretto ai cittadini in caso di emergenze, bypassando organismi lenti e pachidermici come i governi centrali. Come possono le Regioni interfacciarsi con l’UE, specie a fronte della sfida del Green New Deal?
Fedriga ha osservato che il dibattito sulle competenze delle Regioni, con riferimento in particolare alla capacità legislativa, è in atto dalla Conferenza di Barcellona del duemila; il discorso sui poteri attribuibili alle regioni deve accettare come una diminuzione del potere regionale equivalga a compromettere la struttura stessa dell’Unione Europea, in quanto le istituzioni sovranazionali hanno bisogno di intermediari per rapportarsi coi cittadini; strutture burocratiche che trovano risposta proprio nelle regioni.
Un primo passo nella giusta direzione consisterebbe nell’avere più consultazioni con il Comitato delle Regioni di Bruxelles, avviando dialoghi tra la Conferenza delle Regioni italiana e gli equivalenti europei. Le consultazioni sono in ogni caso fondamentali, perchè “permettono di ascoltare le reali necessità delle regioni”.
Secondo Fedriga proprio durante il Covid “abbiamo visto come i cittadini possono reagire positivamente quando le politiche li toccano da vicino”. Pertanto “dobbiamo essere ambiziosi e avere più consultazioni con il Comitato delle Regioni di Bruxelles”, insomma, “ascoltare più i cittadini“.
[z.s.]
