25.06.2021 – 08.00 – Il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro ha ieri siglato un protocollo d’intesa con il presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia Giuseppe Bono. Si tratta di un’alleanza sperimentale, volta a coordinare gli sforzi delle industrie delle due regioni del Nord Est, cercando di superare i confini amministrativi onde migliorare le sinergie verso i mercati esteri. I sistemi imprenditoriali delle due Regioni sono infatti molto simili: c’è una molteplicità di imprese medio-piccole ben inserire nel mercato internazionale, parecchie manifatture altamente specializzate e, in entrambi i casi, una posizione geografica che guarda ai paesi austro-tedeschi e all’Europa centro-orientale.
L’obiettivo di lungo termine è di procedere a una vera e propria “fusione” tra le due regioni e, perchè no, di includere nel Nord Est anche il Trentino Alto Adige. Non mancherà l’elemento dell’innovazione, con la consueta enfasi sull’industria 4.0.
Un elemento invece sul quale non sono state mosse critiche è l’evidente, forte, disparità tra le due Regioni: il Friuli Venezia Giulia rimane, pur nella sua eccellenza tecno-scientifica, una regione marginale a confronto con il Veneto. Il rischio, nell’ambito industriale, è di una perdita d’indipendenza e autonomia, a favore del “fratello maggiore” veneziano.
“Abbiamo ritenuto opportuno in questa particolare fase economica, politica e sociale del Paese, ampliare i perimetri della Rappresentanza per rispondere alle nuove esigenze del sistema confindustriale del Nord Est del Paese – hanno spiegato Carraro e Bono – andando oltre i meri confini amministrativi regionali per connettere in modo più efficiente le realtà produttive che già adesso operano con filiere interdipendenti e integrate. Se da un lato, infatti, le dinamiche e il benessere economico inseriscono le regioni del Nord Est tra quelle più performanti a livello nazionale e europeo, dall’altro è indubbio che servano investimenti in ricerca e in capitale umano per colmare la distanza emersa a partire dal 2012 rispetto alla crescita delle regioni più dinamiche dell’Europa”.
[z.s.]