15.06.2021 – 14.35 – Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha incontrato ieri, lunedì 14 giugno, il ministro degli Esteri sloveno, Anže Logar, con il quale ha presieduto il Comitato di coordinamento dei ministri Italia – Slovenia. Un incontro diplomatico di un certo peso, considerando come la Slovenia assumerà la presidenza dell’Unione Europea per il prossimo semestre, con un considerevole peso d’immagine.
L’incontro, nelle reciproche dichiarazioni alla Farnesina, ha lasciato intravedere uno squilibrio tra i due ruoli; mentre Di Maio non ha citato la minoranza italiana in Slovenia, Logar non ha perso l’occasione per rimarcare invece il ruolo di quella slovena in Friuli Venezia Giulia.
Nonostante sia stato citato l’ambiente, permane inoltre il silenzio sui lavori in corso per il tracciato del secondo binario della Capodistria-Divaccia, la quale avrà conseguenze durature sull’ambiente carsico e il Friuli Venezia Giulia nel suo complesso.
Di Maio ha invece approvato il “taglio operativo e concreto” adottato da Italia e Slovenia, rimarcando che vi sono stati “seguiti concreti nei settori chiave della nostra collaborazione bilaterale”. Sull’argomento delle minoranze nazionali, secondo Di Maio, non vi sono né attriti, né problemi: “Le profonde connessioni tra Italia e Slovenia soprattutto nelle zone transfrontaliere trovano nelle rispettive minoranze uno straordinario motore per la crescita dei rapporti bilaterali”. Mentre, grazie all’esperienza di Trieste, “Anche il nostro dialogo politico vive un momento di particolare intensità”.
Non rimane dunque che “guardare al futuro, uniti dal progetto europeo”.
Sul dominio del mare Adriatico “L’Italia si impegna a mantenere uno stretto coordinamento con tutte le controparti” ha dichiarato Di Maio “per la delimitazione della propria zona economica esclusiva e per definire le giurisdizioni marittime in linea con la convenzione delle Nazioni Unite per il diritto sul mare”.
Mentre in ambito migratorio si ammette, anche sulla rotta balcanica, un “aumento dei flussi” che “mette in evidenza l’urgenza di avere una politica migratoria europea”.
È importante che “Italia e Slovenia lavorino insieme per dare nuovo impulso ai negoziati sul patto migrazioni e asilo” cercando da parte degli stati recalcitranti una “condivisione delle responsabilità“.
Sul fronte dell’allargamento dell’Unione Europea verso i Balcani occidentali, “Italia e Slovenia condividono la stessa visione strategica” con un “nuovo slancio al processo di allargamento” che mira ora ad “Albania e Macedonia del Nord“.
Non è mancato in questo contesto lo stereotipo trito dei popoli balcanici nazionalisti e litigiosi, quando Di Maio ha affermato che occorre “ancorare i Balcani occidentali all’Europa per evitare un ritorno ai sentimenti nazionalisti nella regione“.
In questo contesto “L’Italia aiuterà la Slovenia in questi temi chiave, accettando compromessi da parte dei paesi membri”.
Il ministro degli Esteri sloveno Anže Logar ha ringraziato “l’amico Luigi” sottolineando come vi siano stati solo negli ultimi tempi “5 incontri” una conferma dei profondi rapporti di amicizia tra i due paesi. Tuttavia proprio su quest’argomento Logar ha sottolineato che vi è un problema di “rappresentanza nazionale” legato agli “standard diversi tra i due paesi” riferendoci con ogni probabilità alla perdita di rappresentanza degli sloveni a Roma a seguito dell’ultima riforma.
“La Slovenia – ha dichiarato Logar – considera l’Italia come un partner strategico, in special modo sulla collaborazione nel mare Adriatico”.
Mentre sul fronte dell’allargamento europeo, occorrerà accettare una “soluzione di compromesso per farli entrare“.
La dichiarazione si è poi conclusa con l’augurio che “La collaborazione futura verrà dedicata anche ad altri temi che sono altrettanto importanti”.
[z.s.]