15.06.2021 – 07.45 – “L’Occidente ha finalmente compreso che il disegno cinese di egemonia sul mondo deve essere arginato: Forza Italia l’aveva detto a tutti i livelli ed è tornato il momento di coinvolgere il consiglio regionale sulla questione, come impegnava a fare la nostra mozione sugli accordi italo-cinesi approvata un anno e mezzo fa, in quanto sotto la lente resta, in particolare, la portualità del Fvg”. Così il gruppo consiliare regionale di Forza Italia, con il capogruppo Giuseppe Nicoli, la presidente della IV commissione Mara Piccin e il consigliere Franco Mattiussi, intervengono su quello che “è stato uno dei principali temi di discussione al G7 in Cornovaglia, nel quale è emersa chiara e autorevole la posizione del presidente del consiglio Mario Draghi, coincidente, oltre che con quella degli altri Paesi occidentali, Usa in testa, con quella da tempo sostenuta da Forza Italia in tutte le sedi, compreso il nostro consiglio regionale. Mentre c’è chi si inchina nell’ambasciata cinese, Draghi ritiene urgente esaminare con attenzione la partecipazione dell’Italia alla Via della seta, che era stata decisa dal governo gialloverde guidato da Conte nel 2019”.
“Resta a rischio la portualità del Fvg, grazie ad accordi tra l’Autorità di sistema e Cccc di fronte ai quali abbiamo sempre sollevato perplessità – ritengono i forzisti -, in un contesto di invasione cinese che per ora è commerciale e finanziaria, ma che domani potrebbe portare a derive impattanti sulla nostra società. Anche un osservatore autorevole come il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, nei giorni scorsi ha chiarito come, essendo a Trieste arrivati i tedeschi a gestire parte del traffico portuale, non è escluso che proprio tramite questa presenza, per i rapporti esistenti tra Berlino e Pechino (la Cina è il principale mercato tedesco), in futuro la Repubblica popolare non abbia accesso anche a delle strutture, sperando che porre dei paletti non porti a un nuovo Pireo. Ma il rischio, secondo noi, è troppo alto”.
“Ricordiamo che la Cina è il Paese che non garantisce trasparenza sulle origini dello scoppio di una pandemia che ha ucciso a oggi quasi 4 milioni di persone e bloccato il mondo – osserva il gruppo consiliare di Forza Italia -. Un’autocrazia che nega i diritti umani, con tanto di rapimenti, internamenti e uccisioni, utilizza il lavoro forzato, manipola l’informazione e interferisce nei processi elettorali. E con questo bel bagaglio, penetra negli altri Stati, influenzandone e spesso strozzandone l’economia. L’Occidente sta reagendo, purtroppo in ritardo, alla Via della seta varando il Build back better world. Speriamo non sia troppo tardi”.
“La Cina è ormai alle porte, presente in tutti i Balcani, considerati l’approdo naturale in Europa della Via della seta – ricordano i forzisti -. La mole di investimenti in Serbia, Ungheria, Montenegro, Grecia, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia e ora Slovenia con Huawei, via Capodistria, sono un campanello d’allarme. I prossimi potremmo essere noi: un problema sul quale anche il consiglio regionale deve essere aggiornato e deve nuovamente esprimersi, senza ambiguità dettate dalla convenienza”.
C.S. Gruppo Forza Italia.