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Verso EURO2020: undici Paesi, undici città, undici stadi per un torneo davvero…Europeo

10.06.2021-07.00 – La 16ª edizione dei Campionati Europei di calcio sarà la prima a essere itinerante. Se già in passato si era assistito a organizzazioni congiunte tra più paesi (Belgio-Paesi Bassi nel 2000, Austria-Svizzera nel 2008 e Polonia-Ucraina nel 2012), mai prima d’ora un Europeo si era disputato in 11 città di 11 Paesi diversi. Sarà un Europeo davvero…europeo, dunque, quello che ci attende, per celebrare al meglio il sessantesimo anniversario dallo svolgimento del primo Campionato Europeo di calcio in Francia, nel 1960. Le città che saranno sede di partite di EURO2020 sono: Amsterdam, Baku, Bucarest, Budapest, Copenaghen, Glasgow, Londra, Monaco, Roma, San Pietroburgo e Siviglia.

Undici stadi, undici città, undici paesi, per un Europeo tanto atteso (visto che doveva disputarsi nell’estate 2020, ma a causa della pandemia è slittato di un anno, pur mantenendo come denominazione ufficiale EURO2020) e che, speriamo, regalerà un grande spettacolo. Gli Europei saranno disputati, finalmente, alla presenza del pubblico anche se, in quasi tutti gli stadi coinvolti, il numero massimo di spettatori ammessi sarà ridotto rispetto all’effettiva capienza, in base alle normative anti-Covid vigenti nel Paese di competenza. Andiamo quindi a conoscere qualcosa degli stadi che ospiteranno la manifestazione, in ordine alfabetico secondo il nome della città in cui si trova lo stadio.

Amsterdam (Paesi Bassi), “Johan Crujiff Arena”

Noto anche come “Amsterdam Arena”, l’impianto della capitale neerlandese è stato scelto dalla UEFA per ospitare quattro incontri: le tre gare del girone C che vedranno protagonista la Nazionale dei Paesi Bassi più un ottavo di finale. Potrà ospitare, nel corso di EURO2020, 16000 spettatori, pari al 33% della capienza effettiva. Lo stadio, che dal 2018 porta il nome del leggendario Crujiff, fu inaugurato nel 1996 e nel corso della sua storia ha ospitato i Campionati Europei di Belgio e Paesi Bassi del 2000 (ospitando anche la storica semifinale tra Paesi Bassi e Italia, vinta ai tiri di rigore dagli azzurri grazie anche a un insuperabile Toldo) e le finali di Champions League (1998) ed Europa League (2013). Vi disputa le proprie partite interne l’Ajax.

Baku (Azerbaigian), “Olympic Stadium”

Lo “Stadio Olimpico” di Baku è estremamente recente. È stato infatti inaugurato nel 2015 (ma la costruzione era iniziata quattro anni prima, in occasione del centenario dalla nascita della Federazione di calcio azera) ed è uno stadio estremamente moderno, con una superficie totale vastissima che comprende anche delle ampie aree verdi. Oltre alle tre partite del girone A (quello in cui gioca l’Italia), Baku sarà sede anche di un quarto di finale. Saranno 31000 gli spettatori ammessi all’ “Olympic Stadium”, ovvero circa il 50% della capienza effettiva totale. È uno stadio utilizzato generalmente per gli incontri della nazionale, infatti non è l’impianto ospitante di nessuna squadra di club.

Bucarest (Romania), “Arena Nationala”

L’ “Arena Nationala” di Bucarest è stata costruita tra il 2008 e il 2011 al posto del vecchio impianto cittadino della capitale romena. Fu inaugurato in occasione di Romania-Francia, gara valida per le qualificazioni agli Europei del 2012, e ha ospitato anche la finale di Europa League tra Atletico Madrid e Athletic Bilbao. È stato spesso sede di eventi non sportivi, ma è generalmente utilizzato per le partite casalinghe delle due squadre della capitale, Dinamo e Steaua. Ospiterà tre partite del girone C e un ottavo di finale e potrà sedere sugli spalti un totale di 13000 spettatori, pari al 25% dei 52000 effettivamente contenibili nella struttura.

Budapest (Ungheria), “Puskas Arena”

Lo stadio ungherese, intitolato a uno dei più grandi calciatori della storia, è stato inaugurato da appena due anni, essendo stati conclusi i lavori per la sua costruzione nel 2019, e sorge al posto del vecchio “Ferenc Puskas Stadium”. È stato costruito proprio in preparazione di EURO2020, visto che nel 2014 la UEFA assegnò alla capitale magiara quattro gare dell’Europeo del 2020. L’inaugurazione è avvenuta in occasione di un’amichevole che ricorda emozioni calcistiche d’altri tempi: Ungheria-Uruguay, infatti, è stata la prima gara ospitata dallo stadio, che a oggi è utilizzato esclusivamente dalla nazionale magiara. Ospiterà tre partite del gruppo F e un ottavo di finale ed è l’unico stadio in cui potranno entrare 61000 spettatori, ovvero il 100% della capienza effettiva.

Copenhagen (Danimarca), “Parken Stadium”

Lo stadio di Copenhagen sorge dove un tempo sorgeva l’ “Idrætsparken” (anch’esso chiamato spesso solo “Parken”) ed è stato costruito nella capitale danese tra il 1990 e il 1992. Nel corso della sua storia ha ospitato due finali europee: la finale di Coppa delle Coppe del 1994 e quella di Coppa UEFA del 2000. Curiosamente, in entrambe le occasioni, una delle due finaliste era l’Arsenal, vincente sul Parma nella prima e sconfitto (ai tiri di rigore) dal Galatasaray nella seconda. Lo stadio “Parken” ospiterà tre incontri del girone B (quelli che saranno giocati dalla Danimarca) e un ottavo di finale. Ci saranno circa 15900 spettatori sugli spalti, pari a circa il 45% della capienza massima dell’impianto danese.

Glasgow (Scozia), “Hampden Park”

Hampden Park è uno dei due stadi britannici presenti in questo Europeo, insieme a “Wembley”. Lo stadio di Glasgow è antichissimo: sorse infatti nel 1903 per mano della società di calcio più antica di tutta la Scozia, il Queen’s Park (da non confondere con il Queen’s Park Rangers, club quasi omonimo ma inglese). Ospitò molte edizioni del Torneo Interbritannico, ma fu impiegato anche per altri sport, come il rugby e il football americano. Tante le gare importanti ospitate nell’impianto scozzese: tre finali di Champions League (1960, tra Real Madrid ed Eintracht Francoforte; 1976, tra Bayern Monaco e Saint Etienne; 2002, tra Real e Bayer Leverkusen), due di Coppa delle Coppe (1962 e 1966) e una di Coppa Uefa, oltre all’andata della Coppa Intercontinentale del 1967. Fino al 2019 è appartenuto legalmente al Queen’s Park, che in quell’anno lo ha ceduto alla Federazione calcistica scozzese, che ne ha tuttavia sempre usufruito. Lo storico impianto scozzese ospiterà tre turni del gruppo D e un ottavo di finale, davanti a 12000 spettatori (il 25% della capienza massima).

Londra (Inghilterra), “Wembley”

Solo a sentirlo nominare, mette i brividi. “Wembley”, infatti, per gli appassionati di calcio è un nome che evoca grandi incontri, avendo ospitato tante edizioni della finale di Champions League, una finale di Coppa del Mondo e una del Campionato Europeo, oltre a tutte le principali finali delle coppe nazionali inglesi. Certo, il riferimento è al vecchio “Wembley”, quello “storico”, nella cui stessa area, oggi, sorge l’impianto moderno, di proprietà della Federazione inglese e casa della nazionale dei tre leoni. Il nuovo “Wembley”, costruito nel 2007, fu inaugurato da un’amichevole tra l’u21 inglese e quella italiana, terminata 3-3 con la tripletta azzurra di Pazzini. Anche il moderno “Wembley” ha ospitato due finali di Champions League, nel 2011 e nel 2013, oltre ai Giochi Olimpici del 2012 e, a EURO2020, ospiterà le gare casalinghe dell’Inghilterra nella fase a gironi, due ottavi di finale, le semifinali e la finale, per un totale di otto partite che potranno essere viste da 22500 spettatori (almeno per le prime due; per quelle successive si vedrà in un alttro momento).

Monaco (Germania), “Fußball Arena Munchen”

Costruito in preparazione del Mondiale tedesco del 2006 per sostituire il meno funzionale Olympiastadion, l’ “Allianz Arena” (come è chiamato per questioni di sponsorizzazione) è lo stadio di casa del Bayern Monaco, che ne è anche propriatario dopo aver acquistato le quote di proprietà dall’altro club cittadino (il Monaco 1860). Lo stadio bavarese ha ospitato diverse gare della Coppa del Mondo del 2006, che ricorda piacevoli momenti ai tifosi azzurri, e la finale di Champions League del 2012 in cui i “padroni di casa” del Bayern furono sconfitti ai rigori dal Chelsea. Ospiterà le tre partite della fase ai gironi dellaa Germania e un quarto di finale e potrà accogliere 14500 tifosi, pari al 22% della capienza massima.

Roma (Italia), “Stadio Olimpico”

Lo Stadio Olimpico di Roma è uno dei più importanti stadi italiani, sorge nei pressi del Foro Italico della capitale italiana ed è di proprietà del CONI. I lavori per la sua costruzione incominciarono nel 1927, ma soltanto nel 1953 l’impianto fu inaugurato. Non è solo uno stadio di calcio: da sempre ha ospitato i più svariati eventi sportivi, come l’atletica leggera (è sede del Golden Gala dal 1980), rugby e diversi eventi non sportivi. Fu sede dei Giochi Olimpici del 1960, delle finali europee di calcio del 1968 e del 1980 e della finale mondiale del 1990, oltre che di diverse finali (europee e nazionali) di competizioni per club, come la Coppa UEFA, la Champions League, la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia. All’ “Olimpico” si inaugurerà EURO2020, con Italia-Turchia di venerdì 11 giugno, con fischio d’inizio alle 21; si giocheranno inoltre le altre due gare degli azzurri nella fase a gironi e un quarto di finale. Ci saranno 16000 spettatori, pari al 25% della capienza massima.

San Pietroburgo (Russia), “Saint Petersburg Stadium”

Lo stadio russo è, dopo quello di Londra, quello che ospiterà il maggior numero di partite in questo Europeo. Saranno infatti sette le sfide che si giocheranno in riva alla Neva: tre del girone B, altrettante del girone E e un quarto di finale. Lo stadio di San Pietroburgo è uno stadio di recente costruzione e di moderna concezione: è stato costruito in vista dei Campionati Mondiali di calcio ospitati dalla Russia nel 2018. L’anno prima, poco dopo l’inaugurazione, ha ospitato anche la finale dell’ultima Confederations Cup, ufficialmente abolita dalla FIFA. Sarà possibile ospitare un numero di tifosi pari alla metà della capienza dello stadio, ovvero ben 30500.

Siviglia (Spagna), “Estadio de la Cartuja”

Lo stadio di Siviglia, che appartiene in parti diverse alla Comunità andalusa, alla Spagna, al Comune di Siviglia e alle due squadre di calcio della capitale andalusa (Betis e Siviglia), fu costruito nel 1999 a sostegno della candidatura di Siviglia come sede dei Giochi Olimpici del 2004, poi assegnati ad Atene. Inaugurato dall’amichevole Spagna-Croazia, lo stadio andaluso ha ospitato diverse finali di Coppa del Re spagnola, la finale di Coppa UEFA del 2003, i Campionati del mondo di atletica leggera del 1999 e la Coppa Davis di tennis nel 2004. A EURO2020 ospiterà tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale, a cui potranno assistere 16000 spettatori, ovvero il 30% della capienza massima dello stadio.

[e.r]

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