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mercoledì, 16 Aprile 2025

Caruso si prende l’Alpe Motta e ipoteca il secondo posto al Giro

29.05.2021-20.06 – È un giorno bellissimo in un Giro2021 bellissimo, quello vissuto dal ragusano della Bahrein Damiano Caruso. L’Aquila degli Iblei va a prendersi la vittoria di tappa con una prestazione fantastica, andando a mettere un altro minuto (tra distacco al traguardo e abbuoni) tra sé e il britannico Yates, che cede sull’ultima salita verso l’Alpe Motta. Caruso non vincerà probabilmente il Giro2021 (Bernal ha ancora 1’59” di vantaggio sul ragusano con la sola crono di Milano da disputare: un divario praticamente impossibile da colmare), ma porterà con sé la vittoria odierna, frutto di una grande azione e di una fortissima determinazione; inoltre, blinda il secondo posto nella classifica generale: un risultato eccezionale per un corridore che ha sempre fatto il gregario (e che anche in questo Giro2021 avrebbe dovuto essere al servizio di Landa).

Nella classifica generale non cambiano le posizioni (eccetto quella di Carthy, che scende al settimo posto scavalcato da Bardet e Martinez), con il divario tra Yates, terzo, e Vlasov quarto che si aggira ora intorno ai 4′. Il podio dunque è ormai praticamente deciso, mentre dietro, visti i ristretti margini, potrebbe cambiare qualcosa. Occhi puntati soprattutto su Almeida, che proverà a scalare qualche posizione nella crono finale. Nelle altre classifiche, Sagan si assicura la maglia ciclamino, mentre il francese Bouchard può esultare: la maglia azzurra è sua.

Verbania-Valle Spluga: cronaca della ventesima tappa del Giro2021.

La prima parte della tappa è praticamente piatta, prima di arrivare all’inizio della terribile salita verso Monte San Bernardino. Poco dopo lo sconfinamento in Svizzera, si forma il primo attacco (dopo qualche tentativo andato a monte), con nove uomini davanti: ci sono Pellaud, van der Hoorn, de Bondt, Visconti e Albanese. Qualcuno dal gruppo prova ad aggiungersi ai battistrada (qualche uomo della Deceuninck e Nibali) senza però riuscire nell’intento e così i primi riescono a sganciarsi e andar via, con il vantaggio che sale intorno ai 5′. Vantaggio non particolarmente alto, vista l’azione della BikeExchange di Yates in testa al gruppo, a cui danno man forte la Deceuninck (interessata alla vittoria di tappa con Almeida) e la Trek (con Nibali desideroso di dare una zampata a questo sfortunato Giro).

Inizia la lunga salita di San Bernardino (23.7 chilometri al 6.2% di pendenza media) e il vantaggio dei primi inizia a scendere, mentre dal gruppo, come di consueto, si staccano i velocisti. In testa provano a scattare Vervaeke e Großschartner, ma alla coppia si aggregano anche Albanese e Visconti e il vantaggio del quartetto si attesta intorno ai 4′, mentre qualcuno dei fuggitivi della prima ora viene già ripreso dal plotone. La strada scende ora leggermente per un breve tratto e alla testa del gruppo appaiono gli uomini della DSM di Romain Bardet, che tagliano fuori dal gruppo diversi uomini, facendo al contempo scendere il vantaggio dei battistrada a poco più di 1′. Gli uomini di testa sono ora 5, visto che si riaffaccia anche Pellaud, e attraversano con 50″ di vantaggio il primo GPM, con Albanese che fa lo sprint per prendere i punti per gli scalatori beffando il connazionale Visconti, mentre il primo del gruppo a transitare è Bouchard, che prende punti buoni per blindare la maglia azzurra.

Anche in discesa i gregari di Bardet fanno l’andatura, prendendosi anche dei rischi nel disegnare le curve sul bagnato e allungando il gruppo, ora estremamente spezzettato: il terzetto della DSM ha qualche metro di vantaggio rispetto al duo Bahrein Bilbao-Caruso, con il resto del gruppo trainato dalla solita Ineos che comunque rimane vicino. La parte più difficile della discesa, piena di tornanti, si conclude con i DSM che hanno circa una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo Bernal e riprendono i fuggitivi, raggiunti poco dopo anche da Caruso e Bilbao, formando così un drappello di una decina di uomini al comando, che guadagnano fino a mezzo minuto sul gruppo, dove torna ora a muoversi anche la BikeExchange, mentre la corsa torna a salire verso il secondo GPM di giornata a Passo Spluga. I primi tra i battistrada a essere ripresi dal gruppo sono Albanese, Visconti e Pellaud, mentre dal gruppo continuano a staccarsi corridori, anche se gli uomini di classifica sono sempre tutti insieme. A fare l’andatura dei primi, dopo un esausto Vervaeke (che deve alzare bandiera bianca e lasciarsi sfilare dai primi) è ora Bilbao, che fa guadagnare qualcosa al gruppetto, ora a 45″ di vantaggio. Anche l’ultimo dei fuggitivi, Großschartner, si lascia sfilare e al comando rimangono solo quattro unità: Bardet e Storer, per la DSM, e il duo Bahrein Caruso-Bilbao, quando al GPM manca ancora un chilometro. In gruppo è  Castroviejo a fare l’andatura.

Il quartetto termina la salita e inizia la discesa con 40″ di vantaggio sul gruppo, ma il tratto discendente è reso insidioso dal fondo bagnato. Vlasov prova a prendere vantaggio in discesa, frazionando ancora il gruppo, con Martinez che, come nella diciannovesima tappa, perde contatto in discesa e il solo Castroviejo rimasto al fianco della maglia rosa. Lo spagnolo è costretto a rallentare per far rientrare il compagno di squadra, incaricato di trainare Bernal sull’ultima salita. La discesa termina e il ritardo del gruppo maglia rosa è sempre intorno ai 40″, quando la corsa intraprende la salita conclusiva verso Alpe Motta. Bardet perde il proprio gregario e poco dopo anche Caruso, ma anche gli uomini di classifica – eccetto Bernal, che ha ancora Martinez – sono quasi tutti isolati, visto che i vari gregari hanno tutti concluso il loro lavoro e si lasciano sfilare. Anche Almeida va in difficoltà e perde qualche metro, pur rimanendo vicino al gruppo. Il ritmo di Caruso è alto, così come quello tenuto da Martinez in gruppo, con i soli Bernal e Yates che riescono a mantenere con costanza l’andatura. Carthy e Vlasov si staccano subito, mentre davanti Bardet non concede cambi al ragusano, che prende comunque l’abbuono del traguardo volante di Madesimo.

Il francese salta: Caruso è solo al comando, quando al traguardo mancano ancora 2 chilometri e le pendenze tornano a essere cattive. L’Aquila degli Iblei entra da solo nell’ultimo chilometro, mentre Yates e Almeida perdono definitivamente contatto con la coppia colombiana della Ineos. Bernal tenta lo scatto, me è troppo tardi per riprendere un meraviglioso Caruso, che va a vincere la tappa e a blindare il secondo posto in classifica generale. La maglia rosa arriva con 23″ di ritardo dal siciliano, poi arrivano anche Martinez e Bardet. Yates paga circa 50″ al traguardo (che diventano 1′ contando anche l’abbuono). Nella top ten anche il vincitore dello Zoncolan, un ottimo Fortunato, nono a 2’07”.

Ordine di arrivo 20ª tappa:
1- Caruso (Bahrein), in 4h27’53”.
2- Bernal (Ineos), a 0’24”.
3- Martinez (Ineos), a 0’35”.
4- Bardet (Team DSM), s.t.
5- Almeida (Deceuninck), a 0’41”.
6- Yates (Team BikeExchange), a 0’51”.
7- Vlasov (Astana), a 1’13”.
8- Carthy (EF Education), a 1’29”.
9- Fortunato (EOLO Kometa), a 2’07”.
10- Pedrero (Movistar), a 2’23”.

Classifica generale (maglia rosa) dopo 20 tappe:
1- Bernal (Ineos), in 85h41’47”.
2- Caruso (Bahrein), a 1’59”.
3- Yates (Team BikeExchange), a 3’23”.
4- Vlasov (Astana), a 7’07”.
5- Bardet (Team DSM), a 7’48”.
6- Martinez (Ineos), a 7’56’.
7- Carthy (EF Education), a 8’22”.
8- Almeida (Deceuninck), a 8’50”.
9- Foss (Jumbo Visma), a 12’39”.
10- Martin (Israel), a 16’48”.

Classifica a punti (maglia ciclamino) dopo tappe:
1- Sagan (BORA Hansgrohe), 136.
2- Cimolai (Israel), 118.
3- Gaviria (UAE), 116.
4- Viviani (Cofidis), 86.
5- Bernal (Ineos), 80.

Classifica scalatori (maglia azzurra) dopo tappe:
1- Bouchard (AG2R), 184.
2- Bernal (Ineos), 140.
3- Caruso (Bahrein), 99.
4- Martin (Israel), 83.
5- Yates (Team BikeExchange), 61.

Classifica Under25 (maglia bianca) dopo tappe:
1- Bernal (Ineos), in 85h41’47”.
2- Vlasov (Astana), a 7’07”.
3- Martinez (Ineos), a 7’56’.
4- Almeida (Deceuninck), a 8’50”.
5- Foss (Jumbo Visma), a 12’39”.

[e.r]

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