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sabato, 19 Aprile 2025

Stoccata Bernal a Montalcino, il colombiano sempre più in rosa

19.05.2021-09.08 – Dopo una bellissima prima settimana, conclusasi con la giornata di riposo, il Giro2021 riparte con una tappa campale. Lungo il percorso che separa Perugia da Montalcino, infatti, il colombiano della Ineos Bernal, già in maglia rosa, infligge la prima stoccata agli avversari. Se nella prima settimana il distacco tra i primi 10 superava a malapena il minuto, infatti, nell’undicesima tappa Bernal guadagna tantissimi secondi su tutti i diretti concorrenti in classifica. Lo sconfitto di giornata è sicuramente il belga Evenepoel, giunto con oltre 2′ di ritardo dal colombiano, ma anche Nibali, Ciccone, Soler (che per buona parte della tappa sono rimasti nel gruppo dei migliori) devono gettare la spugna nel secondo gran premio della montagna.

La tappa viene vinta da Schmid, ma ancora una volta c’è un italiano sul podio: si tratta di Covi, uno dei fuggitivi della prima ora che è riuscito a rimanere in testa anche nel finale, quando il drappello dei battistrada si è già ridotto ai minimi termini. Tuttavia, sul traguardo di Montalcino, ne ha di più l’elvetico, che lo batte allo sprint. Cambia la classifica generale: Evenepoel sprofonda, mentre Vlasov, Caruso, Carthy e Yates riescono a contenere i danni, pur perdendo comunque tanti secondi dal leader della generale. Non cambiano le altre classifiche: Bernal tiene ovviamente anche la maglia bianca (che domani sarà sulle spalle di Vlasov, secondo), mentre la ciclamino rimane a Sagan e Bouchard resta in vetta alla classifica degli scalatori.

Perugia-Montalcino, la cronaca dell’undicesima tappa del Giro 2021

La tappa numero 11 del Giro 2021, da Perugia a Montalcino, è ricca di dislivelli soprattutto nella parte finale, anche se i saliscendi non mancano nemmeno nella prima sezione del percorso. A rendere ancora più suggestiva e difficile la frazione, sono i quattro tratti di sterrato che si incontrano lungo il percorso. Alla partenza non c’è il velocista Tim Merlier che, dopo dieci giorni, alza bandiera bianca e lascia la corsa. Diversi attacchi caratterizzano le prime battute della gara, ma a concretizzarsi è quello di un drappello di undici uomini, di cui fanno parte van der Hoorn, Gavazzi, Battaglin e Covi. Il gruppo lascia andare i fuggitivi (anche perché tra essi non figurano uomini pericolosi in classifica generale) e il margine si alza immediatamente: all’inizio del primo tratto di sterrato, i fuggitivi hanno già oltre 14′ di vantaggio.

In questo tratto la situazione sembra iniziare a cambiare, perché le varie squadre si impegnano a tenere davanti i propri capitani, in modo da evitar loro problemi; si vedono nelle prime posizioni la Trek, la BORA Hansgrohe, la Ineos e la Deceuninck. Questo fa alzare l’andatura del plotone, che rosicchia ben 2′ ai battistrada. Il gruppo si allunga e l’andatura la fa Nibali, uomo esperto e abile discesista, che scorta con abnegazione Ciccone sul difficile tratto in sterrato. Nel tratto di discesa, qualche corridore rischia di finire giù (come Ganna), mentre davanti ora passa Sagan a fare l’andatura, con il gruppo che inizia a spezzarsi. Tra i ciclisti in sofferenza, il secondo della generale Evenepoel, in coda al gruppo ma scortato comunque da un compagno della Deceuninck. Alla fine del tratto di sterrato, il drappello di Evenepoel ha circa 30″ di ritardo dal gruppo della maglia rosa, in cui figurano anche Soler, Nibali e Ciccone. Con un po’ di fatica, Evenepoel riesce a chiudere lo strappo mentre gli uomini in fuga (che nel frattempo hanno perso Kluge) vedono calare il proprio vantaggio sotto i 10′.

Verso Bibbiano, il gruppo entra nel secondo tratto di sterrato, guidato da Brambilla della Trek, con Evenepoel che perde nuovamente contatto. Tra i primi, al traguardo volante di Castiglion del Bosco, è Gavazzi a transitare in vetta davanti al campione del Belgio de Bondt. Non si fa sorprendere invece Caruso, scortato da Bilbao. Dopo aver trainato a lungo Buchmann, Sagan si lascia sfilare dal gruppo maglia rosa alzando bandiera bianca. I battistrada transitano al GPM di Passo del Lume Spento, con i belgi Vanhoucke e de Bondt a passare per primi, mentre dal gruppo tentano di scattare i due Jumbo Visma Foss e Bennett, che acquisiscono circa mezzo minuto di margine rispetto al plotone. I fuggitivi completano la discesa verso il traguardo volante di Castelnuovo dell’Abate (con Gavazzi a prendersi i 3″ di abbuono precedendo de Bondt), da cui comincia il terzo tratto di sterrato di giornata. Continua a faticare Evenepoel, rimasto senza compagni di squadra, mentre Bernal (a cui è toccata la stessa cosa) lavora in prima persona trainando il gruppo. Nibali e Ciccone rimangono vicini al colombiano, mentre il belga della Deceuninck perde tanti secondi. A fianco a Bernal torna Moscon, che aiuta Bernal nella sua azione.

I battistrada, intanto, iniziano anche l’ultimo tratto di sterrato, mentre in coda Evenepoel perde sempre più terreno, nonostante per aiutarlo sia stato fermato il compagno di squadra Almeida. Il gruppo dei primi si frattura, anche a causa della caduta di Battaglin e Kluge, mentre nel drappello della maglia rosa è Vlasov a tirare, con Bernal che rimane sempre tra i primi, seguito da Buchmann. Il ritardo di Evenepoel supera il minuto, anche se il fiammingo sembra ora più a proprio agio rispetto alle fasi precedenti. In testa alla corsa rimangono solo in due: si tratta di Covi e di Schmid, sui quali prova a riportarsi il solo Guglielmi. Il vantaggio dei primi rispetto al gruppo della maglia rosa è ora inferiore ai 5′, quando al traguardo mancano poco più di 6 chilometri e l’ultimo tratto di sterrato si è concluso.

Inizia la seconda salita verso il Passo del Lume Spento (da un versante diverso rispetto al primo) dove è posto il secondo GPM di giornata. La seconda ascesa è micidiale per diversi uomini: Buchmann scatta e guadagna qualche metro, il ritmo del gruppetto si alza e Nibali, Soler e Ciccone si staccano e, intanto, Schmid transita per primo sul GPM. La salita è terribile anche per Evenepoel, che si stacca nuovamente dal proprio gruppetto ove, oltre Almeida, è presente anche Valter. Il ritardo del belga da Bernal supera adesso i 2′. Il colombiano decide di dare l’ennesimo segnale e stacca Vlasov, riportandosi immediatamente su Buchmann. I primi, intanto, arrivano a Montalcino, dove per l’ennesima volta sfugge la vittoria di tappa per gli italiani: a vincere è infatti Schmid, con Covi secondo e Vanhouke terzo. Bernal arriva al traguardo staccando anche il tedesco della BORA Hansgroe e guadagnando tanto anche sugli altri uomini di classifica: il più vicino è Vlasov, staccato al traguardo di 24″, mentre Ciccone, Nibali ed Evenepoel arrivano con un distacco che supera i 2′.

Ordine d’arrivo 11ª tappa: 
1- Schmid (Team Qhubeka), in 4h01’55”.
2- Covi (UAE), a 0’01”.
3- Vanhouke (Lotto Soudal), a 0’26”.
4- De Bondt (Alpecin), a 0’41”.
5- Guglielmi (Groupama), s.t.
6- Battaglin (Bardiani), a 0’44”.
7- Kluge (Lotto Soudal), a 1’23”.
8- Gavazzi (EOLO Kometa), a 1’37”.
9- Van der Hoorn (Intermarché), a 1’43”.
10- Naesen (AG2R), a 1’59”.

Classifica generale (maglia rosa) dopo 11 tappe:
1- Bernal (Ineos), in 42h35’21”.
2- Vlasov (Astana), a 0’45”.
3- Caruso (Bahrein), a 1’12”.
4- Carthy (EF Education), a 1’17”.
5- Yates (BikeExchange), a 1’22”.
6- Buchmann (BORA Hansgrohe), a 1’50”.
7- Evenepoel (Deceuninck), a 2’22”.
8- Ciccone (Trek), a 2’24”.
9- Foss (Jumbo Visma), a 2’49”.
10- Martinez (Ineos), a 3’15”.

Classifica a punti (maglia ciclamino) dopo 11 tappe:
1- Sagan (BORA Hansgrohe), 108.
2- Gaviria (UAE), 91.
3- Cimolai (Israel), 91.
4- Viviani (Cofidis), 79.
5- Nizzolo (Team Qhubeka), 76.

Classifica scalatori (maglia azzurra) dopo 11 tappe:
1- Bouchard (AG2R), 51.
2- Bernal (Ineos), 48.
3- Mäder (Bahrein), 44.
4- Mollema (Trek), 23.
5- Ciccone (Trek), 20.

Classifica under25 (maglia bianca) dopo 11 tappe:
1- Bernal (Ineos), in 42h35’21”.
2- Vlasov (Astana), a 0’45”.
3- Evenepoel (Deceuninck), a 2’22”.
4- Foss (Jumbo Visma), a 2’49”.
5- Martinez (Ineos), a 3’15”.

[e.r]

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