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venerdì, 18 Aprile 2025

Lieto fine per Letizia, salvata alla nascita al Burlo

18.05.2021 – 19.33 – I medici della Medicina Fetale e Diagnostica Prenatale del Irccs “Burlo Garofolo”, diretta dalla professoressa Tamara Stampalija, hanno eseguito con successo una complessa operazione su una bambina, compiuta alla 34esima settimana di vita, che ha permesso di asportare un pericoloso teratoma cervicale di circa cinque centimetri alla base della lingua.
Il teratoma, che in parte dislocava e comprimeva le vie aeree, era stato scoperto durante il terzo trimestre di gravidanza: subito l’equipe ha deciso di intervenire approntando una complessa operazione, la cui gestione è stata discussa da un team multidisciplinare di ostetrici, anestesisti, chirurghi pediatri, neonatologi, otorinolaringoiatri e radiologi.
La bambina è stata fatta nascere intorno alla 37a settimana di gestazione tramite procedura “Exit” – Ex Utero Intrapartum Therapy; nonostante la prematura nascita non si è reso fortunatamente necessario eseguire procedure chirurgiche d’urgenza e la neonata ha potuto essere operata pochi giorni dopo dal dottor Jurgen Schleefdirettore della Chirurgia Pediatrica e dal suo team.
Non si è fatto attendere il plauso a tutti i medici coinvolti da parte di Riccardo Riccardi, vicepresidente della regione Friuli Venezia Giulia, che ha messo in evidenza la capacità del personale del Burlo “di risolvere una grave situazione con il lavoro di squadra”. “È proprio il lavoro in team che rende strategica la mission del Irccs dell’Istituto materno infantile di Trieste, garantendone un ruolo determinante all’interno della Regione ma soprattutto a livello nazionale” ha proseguito Riccardi, concludendo con “un augurio sincero ai neo genitori e alla piccola creatura che presto tornerà a casa”.

La piccola paziente, che da qualche giorno sta respirando spontaneamente, è in attesa di andare a casa ed è oggi assistita dal personale del Burlo e dei genitori, che durante tutto il complesso percorso sono stati supportati dalla psicologa dottoressa Rosella Giuliani, nell’ambito del progetto promosso dall’Onlus Associazione Bambini Chirurgici del Burlo. La dottoressa Raffaella Sagredini, direttore dell’Anestesia e Rianimazione del Burlo, ha chiarito la difficoltà nella gestione delle vie aeree: al fine di garantire al nascituro la respirazione è stato inserito un piccolo tubo nella trachea, la cui anatomia era alterata a causa della condizione di neoformazione al collo. L’intera operazione è stata eseguita con il neonato ancora in gran parte all’interno dell’utero e collegato all’ossigenazione materna attraverso il cordone ombelicale.

mb.r

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