12.05.2021 – 12.00 – Correva l’anno 1919 quando, grazie agli sforzi congiunti dell’Accademia Nazionale delle Scienze di Washington e della Royal Society di London, nacque l’International Research Council, volto a coordinare gli sforzi mondiali tra le diverse branche della scienza. E sulla scia di quest’organizzazione transnazionale nacque nel 1922 lo IUPAP, l’International Union of Pure and Applied Physics, organizzazione che riuniva e riunisce tutt’ora i fisici d’ogni parte del mondo.
Il Porto Vecchio di Trieste, in questo contesto, sembra adattarsi bene alla missione internazionale dello IUPAP, in quanto cittadella portuale nata dall’impulso di più nazioni e più religioni, dagli architetti francesi, alla tecnologia britannica, alla progettazione austro-tedesca. La consapevolezza del ruolo internazionale dello IUPAP era ben presente nell’intervento odierno del Presidente Michel Spiro che ha rimarcato come si basi su “centri specializzati distribuiti su scala mondiale” che fanno riferimento “all’India per il sito web, a Singapore per la newsletter, all’America latina per i rapporti delle attività, a Sudafrica per i follow-up delle conferenze specializzate, a Ginevra per il conto bancario”.
E in questo contesto ora compare Trieste, con la Sottostazione elettrica di riconversione nuova sede dello IUPAP in comunanza con la Fondazione Internazionale Trieste – FIT.
Il Presidente si è augurato che Trieste possa essere sede del segretariato centrale di IUPAP “per molto, molto tempo”, rimarcando come Trieste sia stata “selezionata tra le tante città candidate da ogni parte del mondo”.
Con quest’accordo infatti FIT fornirà “una spinta in più a IUPAP che sta entrando nel suo secondo secolo di esistenza”. Lo IUPAP, ha ricordato Spiro, “è gestita da fisici, a vantaggio della fisica e dipende principalmente da fisici volontari per svolgere il suo lavoro”.
Lo IUPAP in tal senso “riafferma i suoi obiettivi originari, ampliandoli però per accogliere le condizioni e le sfide attuali, a sua volta in linea con gli obiettivi di FIT che svolgerà il ruolo di direttore d’orchestra per conseguirli”.
Spiro si è augurato che “questo sia l’inizio di una lunga storia tra lo IUPAP che entra nel suo secondo secolo di vita e un’istituzione relativamente giovane – perchè trent’anni sono pochi – quale la FIT. Questo momento diventerà storico. Lunga vita a FIT! Lunga vita a IUPAP!”.
Tra le istituzioni presenti, l’assessore alla ricerca della Regione Friuli Venezia Giulia Alessia Rosolen ha rimarcato l’importanza di questo trasferimento per la comunità triestina dei fisici e ha chiarito come si sia trattata di una scelta ponderata, frutto di attenta riflessione.
L’obiettivo successivo consisterà nella nomina di Trieste a sede dell’Alta Tecnologia Quantum Computing, per il cui titolo è in lizza all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Pnrr.
Il sindaco Roberto Dipiazza ha sottolineato a questo proposito come lo IUPAP vada così ad affiancare l’OGS di Trieste, aumentando la concentrazione di enti scientifici in Porto Vecchio. Il recupero dell’area portuale, secondo il sindaco, richiederà 7-8 anni se non vi saranno pastoie burocratiche.
Il presidente FIT Stefano Fantoni ha motivato la scelta di Trieste per lo IUPAP osservando che “in questo territorio c’è una concentrazione di ricerca scientifica molto più alta che in altre zone d’Italia e in altri paesi”.
Occorre però non fermarsi, inserire lo IUPAP insieme agli altri vettori scientifici in un progetto congiunto, onde creare una “massa critica” e non un risultato “a somma zero”.
Il Porto Vecchio ha “potenzialità mostruose” e rispetto ad altri “poli tecno-scientifici molto tecnici e poco scientifici” Trieste potrebbe invece costituire un esempio diverso.
Fantoni ha anche chiarito le tempistiche; dall’originaria sede di Singapore, lo IUPAP si trasferirà a Trieste “fin da subito”.
Il direttore della SISSA Stefano Ruffo ha posto l’accento sulla diplomazia scientifica connessa a istituzioni quali lo IUPAP, osservando che facilitano i rapporti tra “paesi che non dialogano tra di loro, non parlano” consentendo grazie alla scienza “direzioni inattese”.
In rappresentanza del rettore dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda, è intervenuto il prof. Giovanni Comelli che ha definito la conferenza “un’occasione memorabile” all’insegna di un rapporto, quello tra Trieste e i fisici, tradizionalmente molto fecondo. Il Dipartimento di Fisica ha un numero di studenti “assolutamente anomalo, oltre 150” e l’avvenuto spostamento dello IUPAP si colloca in un periodo ricco di anniversari, dal centenario dell’associazione stessa (1922-2022), passando al primo secolo di vita di UNITS (1924-2024).
[z.s.]
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