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sabato, 19 Aprile 2025

In cerca di pianeti abitabili. L’INAF di Trieste indaga le stelle “binarie”

03.05.2021 – 15.41 – Esistono gli alieni? Siamo soli nell’Universo? Forse, prima di interrogarsi o meno sull’esistenza degli alieni, occorrerebbe domandarsi se esistono le condizioni, laggiù nell’infinito spazio, per la propria esistenza. In altre parole, prima di cercare “ET”, sarebbe necessario cercare la sua “casa”. È quanto si propone un gruppo di astrofisici dell’Osservatorio Astronomico di Trieste (INAF) che da tempo indaga le condizioni di abitabilità sui pianeti extra solari, al di fuori del nostro sistema solare.
Lo studio è culminato, lo scorso novembre 2020, in una pubblicazione sulla prestigiosa rivista “The Astrophysical Journal“, che ha analizzato l’esistenza di pianeti abitabili nei sistemi con stelle binarie. Quasi la metà dei sistemi solari (40%) attualmente prevede due stelle che orbitino intorno a un baricentro comune (stelle binarie, per l’appunto).
In questi casi la percentuale di pianeti capace di ospitare la vita – fosse anche in forma di batteri – è molto alta, intorno all’80/90%. La percentuale cala drasticamente invece quando si analizzano i pianeti capaci di sostenere la vita che orbitano intorno a entrambe le stelle; in tal caso sono solo il 5%. Onde meglio comprendere il paragone, in quest’ultimo caso l’ipotetico abitante vedrebbe non uno, ma due soli durante il giorno. Lo studio è stato realizzato attraverso una simulazione che ha riprodotto un certo numero di stelle binarie, replicando fedelmente quanto osservato dagli studi astronomici; per ogni sistema solare sono state calcolate zone abitabili e regioni di instabilità, nella cui orbita il pianeta verrebbe eliminato dalla stella o espulso dal sistema solare.

C’è però un altro elemento di novità, rilevato di recente anche da un’intervista de Il PiccoloI sistemi più adatti alla vita risulterebbero da questo studio quelli con due stelle, anziché una. La Terra e il Sole, in questo contesto, risulterebbero l’eccezione più che la regola. La simulazione sembra infatti confermare che i pianeti con le più vaste zone abitabili sono quelli che sì, orbitano intorno a una singola stella, ma inseriti contemporaneamente all’interno di sistemi solari con due stelle. Ma in questo contesto, quale “firma” rilevabile lascerebbero eventuali extraterrestri? Secondo l’INAF, tracce di ossigeno e metano costituirebbero già prove convincenti.

Fonti: “Statistical properties of Habitable zones in stellar binary systems“, di Paolo Simonetti, Giovanni Vladilo, Laura Silva e Alessandro Sozzetti

[z.s.]

Zeno Saracino
Zeno Saracinohttps://www.triesteallnews.it
Giornalista pubblicista. Blog personale: https://zenosaracino.blogspot.com/

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