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sabato, 19 Aprile 2025

“Anni di Piombo”. Arrestati a Parigi 7 sette membri delle Brigate Rosse accusati di atti di terrorismo tra il ‘70 e l’80.

29.04.2021-09.19 – Sono stati arrestati, a Parigi, 7 membri delle Brigate Rosse accusati di delitti commessi negli ‘Anni di Piombo’. Altri tre sono in fuga e ricercati in tutto il territorio francese. I dieci soggetti, latitanti da anni, appartenevano alle Brigate Rosse, agli ex Nuclei Armati Contropotere Territoriale e a Lotta Continua. Dei 7 fermati, quattro hanno una condanna all’ergastolo.

L’individuazione dei terroristi è avvenuta grazie alla formulazione del dossier ‘Ombre rosse’. Fascicolo che, in questi anni, ha consentito di tagliare un traguardo importante nella ricerca continua di membri di gruppi terroristici, ed ha stabilito una stretta collaborazione tra l’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat), il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e l’Antiterrorismo della Polizia italiana.

Esprimiamo il più grande plauso per la straordinaria attività portata avanti dall’Antiterrorismo della Polizia di Stato che ha condotto all’arresto di 7 brigatisti in Francia. In questa giornata storica trova riscontro nella realtà dei fatti il lavoro incessante e meritorio dei colleghi non solo degli ultimi mesi, ma degli ultimi 30 anni”. Ha dichiarato Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato

La cattura non è avvenuta per caso, ma dettata da una spinta ad accelerare i tempi da parte del ministro della Giustizia Marta Cartabia che ne aveva discusso in video conferenza, poche settimane fa, con il suo omologo francese Eric Dupond-Moretti. La Guardasigilli, alla luce di alcune prescrizioni con imminente scadenza al 10 di maggio, aveva sollecitato il collega affinché “gli autori degli attentati delle Brigate Rosse possano essere assicurati alla Giustizia”. La richiesta, che è stata accolta da Eric Dupond-Moretti, è perfettamente in linea con la logica della “dottrina Mitterand” secondo la quale la Francia può accordare asilo a ex brigatisti purché non siano responsabile di reati di sangue.

L’Eliseo ha fatto sapere che il presidente Emmanuel Macronha voluto risolvere questo problema, come l’Italia chiedeva da anni”. Macron ha dichiarato di sentirsi molto vicino alla necessità italiana di fare giustizia alle vittime, essendo la Francia un paese molto colpito dal terrorismo. Inoltre, questa decisione, “rientra nella logica della necessità imperativa di costruire un’Europa della giustizia, in cui la reciproca fiducia sia al centro”, ha sottolineato l’Eliseo.

“Fin da subito – conclude Mazzetti – i nostri investigatori fronteggiarono tenacemente e brillantemente la feroce violenza dei terroristi, versando molto del loro sangue per questo, e oggi, finalmente, la dedizione, l’impegno per la giustizia, la vicinanza alle vittime, la battaglia per la legalità che non si è mai fermata nel corso degli anni, e culminata nella formulazione del dossier ‘Ombre rosse’, ha consentito di tagliare un traguardo importante. È certamente un bene che il quadro politico evidentemente positivo abbia consentito che si sbloccasse uno stallo durato davvero troppo a lungo, rispetto a soggetti già condannati per reati gravissimi, riaffermando così allo stesso tempo l’autorevolezza dell’Italia e il dovuto riconoscimento del nostro lavoro per la giustizia, dovuto allo Stato e alle vittime e i loro familiari”.

 

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