27.04.2021-10.01 – Secondo l’opposizione, la visione egoica dell’Amministrazione comunale di Udine, con un progetto utopico come Udine 2050 che non potrà mai usufruire delle opportunità del Recovery Plan, è di ostacolo allo sviluppo di progettualità che siano in grado di mantenere i tempi di attuazione e di rendicontazione richiesti, entro il 2026, dalla Comunità europea.
“Il Recovery Plan per Udine è una grande occasione persa”. Queste sono state le prime parole del Segretario regionale del PD Cristiano Shaurli nel corso di una conferenza stampa, svoltasi ieri, nel capoluogo friulano. Presenti la dem, Mariagrazia Santoro, il capogruppo Pd in Consiglio comunale Alessandro Venanzi e il Segretario cittadino del Pd Vincenzo Martines.
Secondo i membri dell’opposizione i progetti di Fontanini mancano principalmente di una visione globale e coesa con il territorio friulano. È totalmente assente la volontà di coinvolgere un’area più vasta che comprenda i 500.000 abitanti e tenga in considerazione che, in questa zona, opera la più grande area industriale manifatturiera della Regione. Le idee progettuali presentate da Fontanini riguardano soprattutto un piano per l’interramento dei binari della ferrovia, che non potrà essere finito nei tempi previsti, e la riqualifica da un punto di vista estetico di alcuni edifici. Nessuna visione innovativa né tantomeno una valutazione complessa e condivisa. Un evidente e mancato utilizzo di quelle che erano le opportunità da cogliere con il Recovery Plan e le linee di sviluppo promosse dallo stesso. Una visone distorta che sottolinea l’incapacità di sfruttare appieno le potenzialità offerte dai Fondi europei
Cristiano Shaurli:” Udine ha svolto un ruolo mettendo in campo dei progetti che né rispondono né rispettano i tempi del Recovery Plan, e quindi non vedranno la luce con esso ma, soprattutto, ha mancato di svolgere un ruolo di regia, di capacità di pensarsi in maniera più ampia, e di diventare quella capitale del Friuli di cui tanto si parla e che ribadisco, mai come in questo momento, è così distante dal vedersi tale.
Mariagrazia Santoro: “Credo che chiunque abbia semplicemente fatto casa propria, capisca bene che interrare di dieci metri la stazione ferroviaria di Udine con tutti i binari sia un lavoro che non si possa finire entro il 2026. Data in cui l’Europa ci chiede di aver finito e rendicontato i lavori”.
Alessandro Venanzi: “Udine si perde una grandissima opportunità, i soldi del Recovery sono un treno che passa una volta nella vita e Udine sta perdendo questa grande opportunità personale di sviluppo. Si è limitata a presentare un progetto fantasioso di Udine 2050 che non troverà mai un compimento, saltando a piè pari quelle che sono le opportunità che dobbiamo immediatamente cogliere.”
Vincenzo Martines: “Udine è centrale, lo è sempre stata politicamente. I sindaci i Udine sono sempre stati al centro del dibattitto per animarlo e per dare un ruolo al nostro territorio. Le linee di sviluppo ci sono, sono il Green Deal, sono la cultura, sono l’innovazione. Bisogna fare in modo che questo avvenga”
[l.f]