22.04.2021 – 07.30– Continua il braccio di ferro tra il Governo Draghi e le Regioni sulla scelta di mantenere un rigido coprifuoco, sul quale, parimenti alla riapertura delle scuole, Roma non sembra voler cedere. Il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente delle Regioni Massimiliano Fedriga ha dichiarato ieri che la proposta di ampliarlo di un’ora, fino alle 23, è “una misura assolutamente responsabile” per “permettere alle attività di avere un minimo di respiro“.
Sostanzialmente d’accordo anche il Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che soggiunge che “Io metterei il coprifuoco alle 23 ma sono dettagli, si è trovato un buon compromesso che potrebbe essere migliorato già oggi”.
Anche il governatore della Liguria Giovanni Toti si schiera con Fedriga: “Le soluzioni sono due: o si ritarda di un’ora il coprifuoco, che vuole dire comunque una cosa sobria, oppure si consente di tornare a casa mostrando la ricevuta del ristorante”.
Il governatore dell’Umbria Donatella Tesei rincara la dose, accodandosi alla richiesta di un rinvio fino alle 23: “È come dire potesti andare a cena in un ristorante all’aperto ma in realtà, di fatto, non puoi. A meno che non si vada in un locale sotto casa”.
Eppure proprio sull’argomento del coprifuoco la replica è giunta ieri da un’altra vecchia conoscenza del Friuli Venezia Giulia, il triestino pentastellato Stefano Patuanelli, ora ministro dell’agricoltura: “Non ci sarà discussione sul coprifuoco che resta alle 22, come deciso ieri in pre-consiglio. Si danno delle risposte segnando un percorso di riaperture, che è contenuto nel decreto legge che portiamo oggi in Consiglio di ministri. Non si può affrontare un tema in mondo settoriale, uno alla volta. Vanno viste le misure nella loro completezza: parlare di coprifuoco alle 22 o alle 23 è sbagliato nella misura in cui non si guarda all’insieme del processo di riaperture che abbiamo messo in campo”.
[i.v.]
