16.04.2021-12.09 – Il Gervasutta di Udine, organismo sanitario prevalentemente adibito ad attività di riabilitazione intensiva, è tra le strutture sanitarie che in città hanno convertito alcune aree in zone anti Covid. Non se ne parla molto ma, da mesi, hanno organizzato il reparto di riabilitazione intensiva precoce in una RSA Covid con 24 posti letto a disposizione dei pazienti Covid, di cui ad oggi ne sono occupati 23. Tutti gli operatori sanitari, di uno dei più importanti centri per la riabilitazione della regione, sperano di poter tornare al più presto alla loro principale attività.
Luca Lattuada, Direttore del Gervasutta, ha spiegato come si sono dovuti preparare per essere di supporto al Santa Maria della Misericordia in questo lungo periodo in cui il picco dei contagi era salito alle stelle. È stata rivista tutta la riorganizzazione della struttura per poter dedicare l’area sopracitata a RSA Covid, ciò ha compromesso un 20 per cento della normale attività di riabilitazione. Attività resa già difficile dalle misure di restrizioni per il contagio che ha colpito soprattutto alcuni servizi come, ad esempio, la ginnastica riabilitativa in piscina difficilmente gestibile con le regole del distanziamento sociale. Gli altri due reparti, nel primo e nel secondo piano, sono riusciti a lavorare all’80 per cento delle possibilità, riuscendo a mantenere qualche letto disponibile per le situazioni più critiche. La speranza è quella di una diminuzione in generale dei pazienti Covid per poter ritornare in piena attività nell’arco di qualche settimana. Fortunatamente l’attività ambulatoriale è riuscita a proseguire senza risentire in modo importante della riduzione di spazio e personale dovuto al Covid, riuscendo a dare priorità alle visite di classe A che hanno maggiore necessità di intervento.
Per quanto riguarda i tamponi ed i vaccini le procedure sono le stesse adottate dal Santa Maria della Misericordia. Il personale sanitario è stato vaccinato e viene regolarmente sottoposto al tampone di screening. Inoltre, è stato messo un apposito dispositivo che permette di fare tamponi rapidi in caso di necessità. Considerando che i pazienti ricoverati al Gervasutta hanno, nella maggior parte dei casi, degenze che durano mesi, la struttura ha predisposto un’area dedicata alle visite in ottemperanza a tutte le misure di sicurezza anti Covid che permette ai pazienti, sotto la supervisione di un operatore, di ricevere i parenti.
Nonostante la pandemia sono comunque riusciti a dare luogo a nuove attività, come l’orto riabilitativo che verrà inaugurato venerdì 23 aprile. Si tratta di una piccola area sistemata all’esterno del Gervasutta, nella zona retrostante vicino alla nuova Camera Calda, che dimostra la volontà della struttura di andare avanti ad innovare e d aggiungere servizi che concernono i vari aspetti di un’attività di recupero.
[l.f]