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sabato, 19 Aprile 2025

Udine. Liceo Scientifico Marinelli gli effetti della Dad sugli alunni

Dirigenti e docenti preoccupati per l’aumento dei casi difficili, di anoressia ed isolamento.

13.04.2021-09.10 – Un rientro a scuola organizzato in turni per l’entrata e l’uscita, sette percorsi diversi per i 750 studenti del Liceo Scientifico Marinelli di Udine per poter rientrare in aula, e sono solo la metà della popolazione scolastica complessiva. La maggior parte dei docenti si è vaccinata e chi non l’ha ancora fatto è stato per problemi fisici personali di incompatibilità, mentre la gestione dell’organizzazione scolastica è stata completamente rivista per garantire i massimi livelli di sicurezza. Per quanto riguarda la didattica ci sarà sicuramente qualcosa da recuperare ma i docenti sono ottimisti nel poterlo fare in presenza nei mesi che rimangono. Per i ragazzi del quinto anno che, sembrano aver sofferto meno degli altri studenti probabilmente perché già proiettati verso un futuro universitario, l’esame di maturità sarà notevolmente semplificato.

Quello che invece preoccupa dirigenti e docenti, il cui pensiero è diretto soprattutto al benestare dei ragazzi che hanno dovuto sopportare per quasi un anno il peso della didattica a distanza, è l’effetto che questa ha avuto sulla perdita della socialità quotidiana.

Stefano Stefanel, Dirigente scolastico del Marinelli, ha raccontato che nel complesso la modalità di gestione della docenza da remoto è andata abbastanza bene soprattutto per gli studenti più preparati che sono stati capaci di organizzarsi. “Certamente sono aumentati i casi difficili – prosegue Stefanel -, ragazzi andati in crisi psicologica, alcuni casi di anoressia che sono peggiorati e situazioni di isolamento. Questi oggettivamente ci sono. Per fortuna non sono numeri alti però chiaramente sono situazioni pesanti, è chiaro che i ragazzi hanno bisogno di socialità e non soltanto di apprendimento. Per quanto riguarda la didattica una parte degli studenti è indietro ma, cercheremo di recuperarla. Siamo più preoccupati del lato umano e del lato sociale di questi ragazzini, soprattutto per quelli di Prima che hanno vissuto un terribile finale dell’anno scorso, questi tre mesi completamente a distanza, un anno di continuo dentro e fuori che non gli hanno permesso di vivere il Marinelli. Lo hanno vissuto solo in parte e peraltro distanziati con le mascherine. Non è questo quello che era il Marinelli”

[l.f]

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