12.04.2021 – 16.47 – La diretta dipendenza della Gran Bretagna dall’Unione Europa in termini di prodotti alimentari – il Regno Unito va da sé non è autosufficiente in campo agricolo- ha obbligato il paese a una politica liberale nei confronti dei prodotti importati, per i quali non vengono effettuati controlli dalle dogane. Una scelta dovuta anche alla mancanza di personale specializzato e all’emergenza Covid che ha colpito in Inghilterra come altrove anche il settore pubblico. La situazione muta radicalmente quando sono i prodotti inglesi a venire esportati; in tal caso si moltiplicano dazi & dogane, con rilevanti danni per le aziende che vendono prodotti inglesi. Tra questi c’è anche il triestino gruppo Illy, il quale include nella sub holding Polo del Gusto la Domori, specializzata nei dolci. E a sua volta proprio la Domori aveva acquisito l’inglese Prestat, famosa per fornire il cioccolato della casa reale inglese. Andrea Macchione, neo amministratore delegato, a questo proposito ha confessato che per chi volesse gustare il cioccolato british ci saranno alcune sgradevoli sorprese: “Dal punto di vista operativo devo sottolineare le grandi difficoltà che noi di Domori abbiamo nello sdoganare tutti i prodotti che provengono dalla Gran Bretagna. Molte meno sono le difficoltà quando invece spediamo prodotti dall’Italia verso la Gran Bretagna”.
“Non ci sono state particolari penalizzazioni sui dazi – ha sottolineato Macchione – Auspico che il concetto alla base del libero mercato, cioè che i beni possano circolare il più rapidamente possibile per poter essere venduti, permanga, indipendentemente dall’appartenenza all’Unione europea o no”.
[z.s.]