08.04.2021 – 16.17 – Le autorità nazionali avranno l’ultima parola per una somministrazione ottimale del vaccino AstraZeneca: questo è quanto sottolineato dall’Ema, Autorità europea per i medicinali, al termine dell’indagine approfondita sul siero anglo-svedese dopo i casi di trombosi che sono stati segnalati in diversi Paesi europei.
Lo Stivale ha dunque deciso che il vaccino in questione sarà ora raccomandato per gli over 60, dopo esser stato consigliato prima per gli under 55 e poi esteso a tutte le classi di età.
Il Comitato per la sicurezza (Prac) dell’Ema ha dichiarati che “I coaguli di sangue insoliti con piastrine basse dovrebbero essere elencati come effetti collaterali molto rari di Vaxzevria“, il nuovo nome del vaccino di AstraZeneca.
Il presidente del Cts, Franco Locatelli, ha inoltre ribadito come “Al momento non ci sono elementi per non considerare la somministrazione di AstraZeneca in chi ha ricevuto la prima dose di questo vaccino. È un vaccino efficace”.
Della stessa opinione Nicola Magrini, direttore dell’Aifa, che ha sottolineato come “Su 600mila trattati con due dosi di AstraZeneca nessuno ha mostrato eventi trombotici“.
L’Ema ha appurato come la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne di età inferiore a 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione, ,ma “sulla base delle prove attualmente disponibili i fattori di rischio specifici non sono stati confermati, poiché gli eventi rari si osservano in tutte le età e in uomini e donne”.
Il Prac ha effettuato un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 casi di trombosi venosa splancnica riportati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell’UE al 22 marzo 2021, 18 dei quali fatali (su 25 milioni di persone che avevano ricevuto il vaccino). La frequenza dei casi di trombosi, ha detto l’Ema, è difficile da valutare, ma ha citato la cifra di circa “1 caso su 100 mila, o più”. Il Prac ha comunque richiesto ad AstraZeneca nuovi studi e modifiche a quelli in corso per fornire maggiori informazioni.
Ad ogni modo, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, non si pensa ad uno stravolgimento degli appuntamenti, per lo meno in un breve periodo, visto che la maggioranza delle persone cui viene somministrato il vaccino AstraZeneca oggi ha più di 70 anni, non ricadendo dunque nelle limitazioni.
[c.c]