01.04.2021 – 08.30 – Sistemi di mappatura tridimensionale del fondale marino, ecoscandagli scientifici per i neri abissi oceanici, equipaggiamenti per scrutare le viscere della terra fino a tremila metri sottosuolo.
Dai banchi di pesce che si aggirano nelle profondità acquatiche, alla mappatura dei fondali marini, financo all’analisi della roccia stessa che si va esplorando: la nave polare Laura Bassi dell’OGS di Trieste riceve in questi giorni un upgrade, un refitting tale da fornirle nuovi strumenti sensoriali. O volendo recuperare la settecentesca donna laureata italiana da cui la nave prende nome, la N/R ha aggiunto un altro dottorato alla sua collezione. Ammesso che supererà l’esame finale: l’asporto di 40 metri quadri di scafo per l’inserimento del nuovo equipaggiamento. Un’operazione da compiere con chirurgica precisione, affinché il nuovo innesto funzioni correttamente.
Attualmente la N/R Laura Bassi rimane l’unica nave rompighiaccio per la ricerca italiana, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS di Trieste. È piuttosto nota ai triestini, perchè venne ormeggiata presso la Stazione Marittima a settembre 2019, nella cornice di Trieste Next; prima che inaugurasse a ottobre il suo primo storico viaggio. D’allora ha compiuto numerose missioni in Antartide; e proprio di ritorno dall’ultima è stata ricondotta a Trieste per un aggiornamento tecnologico, volto ad aumentarne le capacità scientifiche e il range d’azione.
Presso lo stabilimento giuliano di Fincantieri (l’Arsenale Triestino San Marco – ATSM) verrà sottoposta a un lavoro di completamento del suo equipaggiamento per lo studio e l’esplorazione dell’ecosistema marino. Al termine delle operazioni di allestimento, della durata di circa 2 mesi, la N/R Laura Bassi sarà impegnata nella sua prima campagna scientifica in Artico. I lavori saranno effettuati da Fincantieri che opererà insieme a un gruppo di aziende del territorio.
L’operazione è stata possibile grazie a contributi afferenti al Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e allo stesso Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, che per questo ha ricevuto un finanziamento specifico dal Ministero.
“Siamo particolarmente orgogliosi di poter equipaggiare la N/R Laura Bassi con nuove strumentazioni. – ha dichiarato Nicola Casagli, Presidente dell’OGS – La nave, acquistata poco più di un anno fa, si è già confermata un’infrastruttura di enorme valore per tutto il sistema dalla ricerca italiana e la collaborazione con Fincantieri, che con OGS condivide non solo i natali triestini ma anche il puntare all’eccellenza, ci consentirà di ampliare ulteriormente la sua capacità scientifica”.
“Questa operazione rappresenta un forte riconoscimento delle capacità” ha affermato Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri. “Ogni progetto che riguardi unità destinate a operare specificamente ai poli, gli ambienti marini più estremi del pianeta, richiede infatti i più alti standard tecnologici che l’industria possa esprimere, e ciò vale soprattutto per una nave all’avanguardia come la Laura Bassi. Siamo consapevoli che la collaborazione con un partner di prestigio internazionale come l’OGS consolidi le nostre referenze anche in ambito scientifico”.
Agostino Vidulli, Direttore dell’ATSM di Fincantieri ha commentato: “Il refitting comporterà delle autentiche sfide sotto il profilo ingegneristico. Il focus sarà l’asportazione di una porzione del fondo dello scafo di circa 40 metri quadri e la ricostruzione della stessa annettendo una struttura sommersa per l’alloggio delle strumentazioni di ricerca. Questa fase dovrà essere condotta con assoluta precisione poiché da essa dipenderà l’accuratezza dei futuri rilevamenti, ma siamo certi che saremo all’altezza di un compito tanto ambizioso”
[z.s.]
