29.03.2021-09.30 – Il 27 marzo, in un’intervista a Telefriuli, la preside Teresa Tassan Viol, presidente dell’Associazione Nazionale dei Presidi, ha affermato di non simpatizzare “con questi movimenti nati un po’ dal basso. Ho la ferma convinzione che chi, in questo momento così grave e di emergenza, ha il compito e anche la l’incombenza, non facile, di assumere delle decisioni nell’interesse comune di tutti, contemperando i diversi diritti in campo, lo faccia con grande responsabilità. Rischia di essere un paradosso alla fine, si sono vaccinati quelli della scuola e adesso non possono avvicinare gli studenti. Speriamo che quest’ultimo ostacolo cada e si aprano le scuole il 6 di aprile o almeno nelle settimane successive. Ci rendiamo però conto, come ha detto anche Draghi nella conferenza stampa del 26 marzo, che garantire un tracciamento di test rapidi per 8 milioni di studenti che dovrebbero frequentare credo che sia un’impresa titanica. Vediamo se i test salivari di cui si parla ma che non sono ancora perfettamente autorizzati, potrebbero essere un’alternativa interessante da questo punto di vista”.
A questa mancanza di appoggio, da parte della preside alle manifestazioni no-dad svoltesi in questi giorni, risponde Giovanni Duca del movimento udinese.
“Spesso siamo stati definiti ideologici perché portavamo avanti delle opinioni sul mondo della scuola, dove chiediamo soltanto che vengano rispettati i diritti degli studenti e che vanga creato equilibrio nella società nel momento in cui si fanno scelte di chiusura e di restrizione. Siamo antipatici, non capiamo a che titolo. È evidente che, Teresa Tassan Viol, nella sua narrazione fa riferimento a una difesa a spada tratta degli organi politici che lei non rappresenta o che, per lo meno, non dovrebbe rappresentare in questo momento. Forse ha degli interessi esterni che non comprendiamo, e comunque se voleva sferrarci un attacco è stato raccolto e ci dispiace perché noi crediamo in una scuola inclusiva e crediamo in un dialogo costruttivo tra le parti. Siamo stati anche accolti, venerdì 26 marzo dal Presidente della Regione Fedriga, proprio per ascoltare le nostre opinioni, e quella che è la massima autorità scolastica all’interno dei singoli comprensivi e degli istituti, che dovrebbe essere la prima ad ascoltare i problemi e le esigenze dei genitori, degli insegnanti e degli studenti, si esprime con contrarietà nei nostri confronti. Questo è abbastanza singolare, ci fa pensare a quali probabilmente dovrebbero essere le richieste che faremo anche in futuro sulla organizzazione scolastica a 360°, compresa la rappresentanza di genitori all’interno della scuola che, forse, è stata calpestata per l’ennesima volta. Se c’è una disattenzione totale dei genitori nella rappresentanza scolastica può darsi che nasca anche da questo atteggiamento che alcuni dirigenti, rappresentati dalla dottoressa, hanno attivato con questo atteggiamento di contrasto e di confronto.”