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sabato, 19 Aprile 2025

Presa la Baby Gang di Udine che terrorizzava i coetanei

25.03.2021 – 11.20 – Baby Gang di Udine è stata accusata di rapine, atti persecutori e lesioni personali avvenuti nel capoluogo udinese. Dal 20 ottobre 2020 fino allo scorso febbraio, gli atti illeciti, avvenivano prevalentemente in parchi, giardini, fast food e nella zona della stazione e delle corriere. Nell’ambito dell’operazione “Generazione Z”, portata avanti dalla Questura di Udine, la Polizia di Stato di Udine ha eseguito 4 misure cautelari  emesse dal gip del Tribunale per minorenni coinvolti, a danno di altri minori, ritenuti responsabili di rapine aggravate.

Dall’ottobre dell’anno scorso, quando hanno iniziato a verificarsi un susseguirsi di azioni criminose nei confronti di coetanei da parte di un gruppo di giovani minorenni, sicuramente coadiuvati da ragazzi maggiorenni, i poliziotti della Squadra Mobile di Udine, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Trieste, hanno avviato un’attività denominata operazione “Generazione Z”.

I poliziotti della Squadra Mobile del capoluogo Friulano, diretta dal vicequestore Massimiliano Ortolan, in questo lasso di tempo hanno individuato una banda di minori, sia italiani sia stranieri, che si muovevano in gruppi omogenei e interscambiabili i quali, dopo aver individuato la loro vittima, sentendosi minacciata dal “branco”, la costringevano a subire passivamente la volontà dei suoi aggressori, al fine di evitare conseguenze ancor più gravi. Attualmente, sono in fase di esecuzione 2 misure custodiali in Istituti penali minorili nei confronti di due ragazzi di 15 e 16 anni; altri due ragazzi di 15 e 17 anni saranno convocati invece presso Comunità per Minori fuori Regione. Oltre alle 4 misure cautelari, sono state effettuate perquisizioni locali e personali su di una decina di minori di un’età compresa tra i 15 e 17 anni coinvolti nelle indagini.

Il primo episodio perpetrato dalla banda dei piccoli malviventi risale al 26 ottobre del 2020 quando, in un fast food, un ragazzino che fu accerchiato, strattonato e minacciato dovette cedere i suoi panini insieme al cappellino e alle scarpe. Il 5 novembre, in un parchetto comunale, venne presa di mira un’altra vittima e con le stesse modalità gli stapparono la catenina d’oro che poi rivendettero successivamente in un banco “compro oro”. Il 1° dicembre 2020, l’aggressione, nei pressi della stazione delle corriere, fu più violenta, un ragazzino ripetutamente percosso venne derubato di catenina, orecchino e cellulare. Non contenti continuarono a prenderlo a calci per non farlo salire sull’autobus e allontanarlo dal luogo. La stessa vittima tra il mese di dicembre e gennaio 2021 venne molestata e aggredita più volte tanto da cagionarle un perdurante stato di paura. In una delle occasioni un pugno efferato con violenza gli provocò una contusione alla mandibola, con una prognosi di 7 giorni, perché il ragazzino si era rifiutato di commettere un furto di vestiti in un noto centro commerciale. In una di queste circostanze uno dei giovani malviventi venne trovato in possesso di un coltello a serramanico. Il 9 di febbraio la vittima, venne di nuovo circondata e costretta sotto minacce a consegnare monopattino e denaro. Questi, in sintesi, sono gli elementi su cui si è mossa la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Trieste per richiede e ottenere alcune misure cautelari la cui esecuzione è stata delegata alla polizia di Stato di Udine.

 

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