22.03.2021-08.15 – Sabato 20 marzo, dalle 12 alle 20, c’è stata la manifestazione “no mask” in piazza Primo Maggio a Udine. “In piazza per riprenderci la nostra libertà” il motto dei no mask regionali che, provenienti da tutta la regione, si sono ritrovati a Udine per manifestare. L’evento, durato quasi tutto il giorno, è stato vigilato dalle forze dell’ordine che non sono intervenuti per non creare tensioni, ma hanno identificato tutti i partecipanti che, come previsto dalla normativa, verranno sanzionati per aver disatteso alle norme anti covid. Il diritto di manifestare è lecito ma in questo caso, soprattutto, nella città di Udine la più colpita di questo periodo, ha evidenziato malgusto e mancanza di rispetto sia per chi è sul fronte a lottare contro questo virus con ritmi di lavoro incessanti, sia per chi sta subendo gravi perdite.
Ma non è questo il motivo del post pubblicato ieri da Mauro Mansutti, dirigente del dipartimento di oncologia dell’AsuFc, sua pagina personale di Facebook. L’estrema indignazione è diretta a chi ha autorizzato (Questura) una manifestazione che sarebbe avvenuta al di fuori del rispetto delle norme di sicurezza anti covid, come il distanziamento e l’utilizzo di DPI obbligatori in zona rossa.
“Si dimetta dal proprio incarico. Si dimetta chi ha autorizzato la scampagnata in Giardin grande dei no mask a Udine. Credo che un tardivo ma necessario sussulto di dignità personale sarebbe apprezzato dalle famiglie degli oltre 100.000 morti in Italia di cui più di 3.000 solo nella nostra piccola regione. Sarebbe apprezzato dal personale sanitario che sta pagando duramente questo anno di sofferenza. Sarebbe apprezzato da tutti i nuovi malati oncologici che non vengono operati per la chiusura delle sale operatorie. Sarebbe apprezzato da tutti i cittadini che a denti stretti, ma rispettosi anche di norme difficilmente comprensibili, rimangono distanziati dai loro affetti e dai loro guadagni. Si dimetta!”.
[l.f]