
Foto: archivio del Corpo forestale regionale – Marco Pradella
16.03.2021-09.00 – Il Tagliamento è l’ultimo grande fiume dell’Europa centrale che ancora scorre liberamente. Il suo letto ghiaioso può essere visto addirittura dal satellite, un vero e proprio corridoio per le specie in migrazione che merita di essere protetto. Per questo motivo, da diverso tempo, sono state valutate le potenzialità insite del fiume e dell’area che influenza attraverso lo studio delle dinamiche naturali e delle biodiversità che contiene. L’obiettivo è quello di poter legare la sua rivalorizzazione ad un progetto di riconoscimento dell’area del Tagliamento come Riserva di Biosfera, all’interno del programma MAB – Man and Biosphere – Unesco. Il Mab Unesco è un programma scientifico intergovernativo che quest’anno compirà 50 anni. In Italia vi sono 19 Riserve di Biosfera riconosciute; di queste, due si trovano in Friuli-Venezia Giulia (Miramare con la costa di Trieste e le Alpi Giulie). Le Riserve della Biosfera contribuiscono ai Global goals, i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile condivisi dai Paesi membri dell’Onu.
Un punto saliente del percorso di riconoscimento è quello di portare alla luce le straordinarie qualità ecologiche del fiume recuperando, così, la consapevolezza del suo valore ambientale, sociale ed economico, anche in riferimento a progettualità specifiche, territoriali, nazionali e internazionali. Le Riserve della Biosfera nascono proprio per promuovere l’interazione tra l’uomo ed il proprio ambiente, mentre il titolo di patrimonio mondiale dell’umanità mira alla conservazione ed alla tutela di patrimoni culturali riconosciuti per il loro valore universale e quindi riguarda un’altra sfera di azione.
Per effettuare questo passo è di fondamentale importanza il ruolo dei Comuni nel percorso di candidatura. I Consigli comunali dovranno manifestare, con una preadesione non vincolante, il proprio interesse ad essere inclusi nell’iter entro la primavera del 2021. Gli Enti locali dovranno dunque essere parte attiva fin dall’inizio del percorso organizzando, con il supporto della Regione e del gruppo di progetto, almeno un’iniziativa che stimoli un reale interesse delle parti in causa come le comunità, le imprese, le scuole e associazioni del proprio territorio.
Ieri mattina, si è tenuto il terzo ed ultimo incontro di presentazione del percorso di candidatura del fiume Tagliamento a Riserva Mab (Man and Biosphere) della Biosfera Unesco, tra l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, e le amministrazioni comunali interessate.
L’incontro di ieri ha coinvolto i Comuni dell’Alto Friuli (erano invitati Amaro, Ampezzo, Artegna, Chiusaforte, Dogna, Enemonzo, Forni di Sotto, Forni di Sopra, Gemona del Friuli, Lusevera, Moggio Udinese, Montenars, Preone, Resia, Resiutta, Socchieve, Taipana, Tolmezzo, Venzone, Verzegnis, Villa Santina) oltre a Grado e Marano lagunare e ai Comuni veneti di Caorle e Lorenzago di Cadore.
L’assessore ha informato sull’avanzamento dell’iter di candidatura presentata al ministero dell’Ambiente (ora ministero della Transizione ecologica) e, per il suo tramite, al Comitato Mab nazionale lo scorso 8 settembre, dopo l’investitura ricevuta in tal senso dalla Giunta regionale. “Intendiamo concludere l’iter entro settembre 2022 con la consegna del dossier all’Unesco, da cui ci attendiamo il riscontro finale a maggio 2023″ ha sintetizzato Scoccimarro, ricordando che “il progetto è stato ampliato, rispetto all’ipotesi iniziale predisposta dal Wwf nel 2017, con l’inserimento delle sorgenti del Piave e con l’inclusione di importanti aree di interesse quali la Laguna di Grado e Marano. Sono stati avviati i contatti con la Regione Veneto per tutti gli aspetti di comune interesse e per lo sviluppo di possibili sinergie”.
“Le principali funzioni di questo riconoscimento sono conservativa, educativa e di sviluppo sostenibile – ha evidenziato Scoccimarro -; non verranno posti ulteriori vincoli, ma si intende favorire l’interazione tra uomo e natura, senza che questa relazione si esaurisca esclusivamente nello sfruttamento del territorio“.
Gli esperti della società Punto3 S.r.l., incaricata dalla Regione di elaborare il dossier tecnico, hanno quindi esposto le caratteristiche dell’iter di riconoscimento e le principali opportunità che ne derivano, tra cui l’accesso a fondi ministeriali e a progettualità e bandi europei. A primavera, quindi entro i prossimi mesi, i Comuni dovranno esprimere l’interesse preliminare alla candidatura, attraverso delibere dei rispettivi Consigli comunali. In fase conclusiva (entro settembre 2022) dovranno approvare l’adesione definitiva al dossier.
Nel frattempo, le amministrazioni, con il supporto della Regione e del consulente tecnico, dovranno condurre un’attività partecipativa per informare e coinvolgere le rispettive comunità.
La Riserva della Biosfera è strutturata secondo una zonizzazione che prevede una “core zone” (area interna, già sottoposta a stringenti normative di tutela ambientali esistenti in quanto include, ad esempio, le riserve naturali), una “buffer zone” a protezione dell’area interna e infine la “transition zone”, non sottoposta a vincoli giuridici, che ospita città, attività antropiche, insediamenti e progetti di sviluppo.