16.03.2021-08.00 – La notizia è arrivata ieri pomeriggio, quando Italia e Germania hanno deciso di bloccare il vaccino AstraZeneca, provvedimento successivamente adottato in quasi tutta l’unione europea. In osservanza a quanto disposto in via precauzionale dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), le operazioni di vaccinazione in Friuli-Venezia Giulia con il siero AstraZeneca sono state momentaneamente sospese. La decisione di Aifa, come ha spiegato lo stesso Riccardi, fa seguito al sequestro del lotto n.5881 di AstraZeneca messo in atto dalla Procura di Biella conseguentemente al decesso di un docente a cui era stato inoculato il vaccino. Nel dettaglio, come ha precisato Riccardi, per quel che riguarda il lotto in questione, le giacenze di AstraZeneca “bloccate” in regione ammontano in tutto a 2.980 dosi, così suddivise a livello territoriale: Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) 620; Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo) 2.360; Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) 0.
Uno stop temporaneo e in via del tutto precauzionale in attesa di una conferma da parte di EMA sulla sicurezza della profilassi anti covid. Dalla Regione trapela una profonda preoccupazione per una scelta che potrebbe rallentare ulteriormente la campagna vaccinale, in quanto ci potrebbero volerci giorni affinché l’agenzia europea faccia chiarezza sulla questione. Quindi almeno fino a giovedì non si sa come verranno gestite le prenotazioni. Come afferma Fedriga “ anche oggi tutte le realtà scientifiche hanno certificato che non c’è correlazione tra AstraZeneca e le controindicazioni che ci hanno raccontato in questi giorni. Si parla di 15 casi di trombosi su 17 milioni di vaccini inoculati. La battaglia va combattuta, chiedendo alle aziende farmaceutiche che rispettino i contratti che hanno firmato, visto che hanno preso centinaia di milioni di euro in anticipo, e non lasciare che queste campagne terroristiche insinuino nella popolazione la paura di vaccinarsi. Questo vuol dire penalizzare tutta la popolazione dal punto di vista sanitario, provocando anche un grave danno economico, sociale e lavorativo.”
A conferma di alcune rinunce al vaccino il Direttore di Asugi, Antonio Poggiana, afferma che “qualche rinuncia c’è stata, ieri su 525 prenotazione circa un terzo si è recato per non accettare la vaccinazione”