10.03.2021-14.13 – La situazione è talmente grave che tutte le misure e iniziative di restrizione devono essere attuate. L’epidemiologo Fabio Barbone, capo della Task Force scientifica del Friuli-Venezia Giulia, vista la gravità della situazione, consiglia che “le persone stiano il più possibile a casa e cerchino di non vedere nessuno. In particolar modo, i soggetti che sono entrati in contatto con chi è stato vicino a dei contagiati dovrebbero mettersi in auto quarantena. Solo in questo modo si potrà evitare un’ondata devastante. Qualsiasi occasione di contatto determina sicuramente un ulteriore aumento dell’infezione. L’incidenza del contagio, in questi ultimi quindici giorni, è cresciuta in modo esponenziale. Un’altra evidenza è legata alla diffusione del virus nella popolazione giovanile. In Friuli-Venezia Giulia, la percentuale dei tamponi positivi effettuati su ragazzi tra 10 e 18 anni ha la percentuale più alta rispetto a tutto il resto della popolazione. Uno studio scientifico pubblicato in questi giorni dal gruppo dell’Istituto Superiore della Sanità mostra come la riapertura delle scuole porterebbe ad un enorme aumento dell’incidenza ma, soprattutto, ad un enorme aumento dei ricoveri nell’area medica e nella terapia intensiva. Purtroppo, i dati hanno rilevato che una riapertura delle scuole porterebbe ad una diffusione così devastante da far collassare il sistema sanitario”.
Friuli-Venezia Giulia terza in Italia in ordine di contagio
Siamo la terza regione italiana per incidenza del virus e la seconda per crescita. Aumento repentino del tasso di incidenza a partire dal 21 febbraio. Particolarmente colpite la ex provincia di Udine e di Gorizia.