09.03.2021-08.30 – Cinque ricercatrici, che lavorano in un’azienda del Parco Scientifico di Udine, hanno disegnato un vaccino contro il Covid a partire dalle piante di tabacco. Un progetto che coinvolge ICGEB (organizzazione intergovernativa e centro di eccellenza per la ricerca e la formazione scientifica), l’università di Trieste e di Roma Tor Vergata. Braccio operativo è la Transactiva S.r.l, azienda che opera nel settore delle biotecnologie. Il cuore della ricerca è una serra dove si coltivano piantine di tabacco australiano. Alle foglie di tabacco viene fatta produrre una particella sulla cui superficie è presente un’informazione, la quale, una volta all’interno del nostro organismo, viene riconosciuta dal sistema immunitario che permette di sviluppare una risposta anticorpale specifica contro il virus. Oltre al vaccino stanno studiando quattro anticorpi monoclonali che potrebbero essere pronti per la produzione nel giro di 6/8 mesi. Come afferma il genetista Giuseppe Novelli, dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, “questi anticorpi hanno un potere neutralizzante, ovvero bloccante l’ingresso del virus nelle cellule, quindi se somministrati nelle prime fasi della malattia riducono la possibilità che il paziente vada negli ospedali”.
I sieri che si producono a partire dalle cellule animali necessitano di grandi e costosi bioreattori mentre in questo caso il bioreattore è la pianta. Con 2500 mq di serra si potrebbero fare cinquanta milioni di vaccini. Il progetto che ha superato la fase preclinica ha ora ha bisogno di passare alla sperimentazione sull’uomo e alla produzione.
Bruno Bembi, presidente della Transactiva, conclude “noi siamo alla ricerca di investitori pubblici e privati che vogliano conseguire con noi questo goal per sviluppare un percorso verso la lotta alla pandemia, forse non quella attuale ma sicuramente utile per le pandemie che, purtroppo, nel futuro dovremo affrontare”