04.03.2021 – 16.09 – Quando non hai nulla da raccontare, a causa delle giornate di sopravvivenza che stiamo portando avanti da un anno e che ancora sembrano protrarsi all’infinito, i modernismi di questa società che malvolentieri condivido arrivano in aiuto dello scrittore vintage. Loro credono di rendere le mie giornate ancor più drammatiche e spesso ci riescono, ma almeno sono fonte d’ispirazione per una briciola che non pensavo di dover scrivere.
All’alba del primo giorno del mese, mentre mi accingo ad aprire la mia florida attività e a collegarmi ad internet per dar vita a quella sorta di Frankenstein che è il registratore telematico, altra invenzione geniale, nonché inutile e costosa, dei Churchill delle finanze, mi accorgo del diniego all’accesso con il cellulare a tutto ciò che non sia una telefonata al 112. Immediatamente sono preso dal panico. Dovete sapere che in tutti questi anni di esperienza in tal senso, mi sono convinto che la tecnologia mi odi, senta la mia ansia nell’usarla e cerchi la sua sadica vendetta, non su chi la ama carnalmente, ma su di me, capro espiatorio che invece la detesta visceralmente.
Mentre i soliti impavidi clienti delle 6 reclamano la mia attenzione per arricchirmi acquistando un preziosissimo biglietto del bus, distogliendomi dal mio dramma interiore, cerco di ricompormi e fare mente locale sulle possibili cause del disguido, che sta minando il mio felice lunedì. So già che non ci riuscirò! È vero…avevo un offerta in scadenza, però doveva essere il giorno dopo, e poi di solito mi avvertono con 250 messaggi di minaccia per ricaricare, quindi non dovrebbe essere questa la causa. Però sta a vedere che il fetido febbraio di 28 giorni ha mandato in tilt il sistema.
Detesto avere sempre ragione, ma siccome sono una persona arguta, oltreché sfigata, ci azzecco anche stavolta. Chiamo il call center del gestore telefonico! Non posso restare senza internet nel 2021, tanto più che l’Agenzia delle Entrate ha i suoi funzionari appollaiati sul muretto del supermercato di fronte, pronti a cogliere il minimo disagio nel commerciante evasore che stanno spiando! Oddio chiamo…se può dirsi così sentire venti minuti di monotono repertorio musicale, intervallato da una cinquantina di promozioni, per poi sentirsi dire: “siamo spiacenti…i nostri collaboratori sono tutti momentaneamente occupati”!
“La preghiamo cortesemente di provare a richiamare a fine pandemia!”. Allora io sono un tipo zen, o almeno fingo di esserlo per darmi un tono, poi quando sono da solo cito in ordine sparso tutti i santi del paradiso, più qualcuno inventato! Tralascio di citare il nome del gestore. Mi limiterò a dire che ha i soldi per pagare un jingle di Mina, sponsorizzare il Festival di Sanremo e il campionato di calcio, ma non per stipendiare qualche impiegato in più che risponda al telefono. In ogni caso, dopo tre tentativi a vuoto, che moltiplicati per venti fanno un ora, accade il miracolo! Squilla! La sua chiamata sarà gestita in Uzbekistan! Azz… la prima tentazione è chiudere, ma poi perché essere razzisti, saprà sicuramente come aiutarmi anche dalle fredde steppe asiatiche! “salve…come posso aiutarla?”…il nome non lo dicono più, solo operatore seguito da un numero, come per il robottino di Star Wars, forse perché la gente con i nomi cinesi e arabi non ha dimestichezza e le denunce risulterebbero difficili.
“Non lo so…posso parlare in italiano? L’uzbeko non lo conosco!” chiedo io! Ironia inutile! Il tipo è gentilissimo e disponibilissimo! Ammette persino che hanno combinato un casino e disattivato l’offerta un giorno prima del rinnovo. Ammissione di colpa che in Italia non avrebbero mai fatto! Io volevo solo risolvere la cosa, non sono uno che ama i cambiamenti di profili o promozioni per risparmiare qualche euro, probabilmente perché so che se lo faccio qualcosa andrà sicuramente storto. Però l’operatore è così gentile e dispiaciuto dell’accaduto che per scusarsi del disguido mi offre un’offerta vantaggiosissima! Noi vecchi clienti, che si tratti di gestori telefonici o piattaforme televisive o aziende di fornitura energetica, siamo sempre trattati a pesci in faccia, mentre ai nuovi adepti che si affacciano fiduciosi vengono fatti ponti d’oro.
Quindi la cosa mi sorprende non poco, anche perché non era la prima volta che in negozio chiedevo se ci fosse la possibilità di risparmiare qualcosa, visto che ho alcuni amici con contratti nei quali ti danno addirittura soldi indietro, mentre io scialacquo i miei averi da anni, ma avevano sempre risposto fosse cosa impossibile, a meno di qualche sacrificio umano di vergini, che però non conosco.
Tu sei abituato a mangiare semolino, a bere tisane drenanti e a passare le sere giocando a burraco con una vecchia zia, e uno sconosciuto uzbeko ti offre caviale Beluga, champagne e una ventenne vogliosa di sesso. Tu che fai? Rifiuti? Beh…come temevo, o meglio ne ero certo, era meglio dare un gentile diniego. Evidentemente la sua disponibilità nascondeva un po’ di inesperienza, oppure il freddo asiatico aveva mandato in tilt i computer, chissà! In sostanza la nuova promozione che regalava tutto e di più, persino il CD di Mina, era stata attivata senza disattivare la vecchia, che come un’amante tradita andava a sovrapporsi e a rendere difficile la vita alla nuova arrivata.
Risultato: il giorno dopo “pesce di marzo”! Non funziona nulla di nuovo! Rinuncio a chiamare, anche perché non conosco il fuso orario delle Isole Comore, dove abita l’operatore che mi avrebbe risposto stavolta, e appena aprono, con calma alle 9.30 per evitare di svegliarsi di soprassalto, mi reco al negozio del centro commerciale. Lì immediatamente un impiegato sorridente si accorge dell’inghippo di lotta fratricida. Bene! Penso si possa risolvere con un piccolo travaso di bile e qualche insulto in nepalese.
Macché…loro sono adibiti solo alla parte commerciale, non possono maneggiare offerte, o meglio possono attivarle, ma non toglierle! O compri uno smartphone da 1000 euro, oppure i barboni devono parlare col call center, oppure la soluzione più semplice è pagarne due, così fai pure un figurone e magari ti invitano a Sanremo! Ma se non rispondono mai… obbietto io!
Per ottenere udienza dal Papa sono stato meno al telefono e mi ha risposto lui in persona! “provi e riprovi!” fu la chiusa illuminante. E così feci…nel senso di verbo, non di merda! Stavolta ci vollero solo sette tentativi. Quando l’esaurimento nervoso stava prendendo il sopravvento arrivò l’estasi: “la sua chiamata sarà gestita in Italia”. Forse ci siamo! Grazie Salvini! L’operatore è impeccabile, dice che ha capito il problema e che risolveranno prima possibile. Sto quasi per baciarlo virtualmente, quando il piccolo satana che si nasconde negli apparecchi elettronici di ogni tipo, ci mette lo zampino! Cade la linea, prima che capissi come si sarebbe evoluta la cosa. I propositi zen svanirono in un istante e cacciai un urlo straziante, che fece temere la mia vicina che la via si fosse arricchita di un nuovo candidato al TSO, come se non ce ne fossero già in abbondanza nei dintorni. In conclusione, dopo 12 ore di tentativi vani e stress psicofisico, ancora non so come funziona il mio cellulare. Con una promozione? Con l’altra? Con entrambe? Con un miracolo nella 34° strada di Tashkent? Grazie all’intercessione di Mina? Non so nemmeno quanto spenderò a fine mese! Aspetterò con terrore il messaggio: “il suo credito è esaurito”! Benvenuto tra gli esauriti…credito!!!
[M.L]