01.03.2021-17.34 – Oggi, alle ore 11:00 in sala Ajace (Palazzo D’Aronco) si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’esposizione internazionale “La Forma dell’Infinito”, organizzata dal Comune di Udine e dal Comitato San Floriano – Illegio, che sarà ospitata, a partire dal 16 ottobre 2021 e visitabile fino al 27 marzo 2022, presso Casa Cavazzini, sede del Museo di arte moderna e contemporanea di Udine.
Sono intervenuti il Sindaco Pietro Fontanini, Don Alessio Geretti, curatore della mostra, l’Assessore al turismo e grandi eventi Maurizio Franz, l’Assessore alla cultura Fabrizio Cigolot e, in rappresentanza della Giunta Regionale, l’assessore Barbara Zilli. Presenti anche le autorità istituzionali, civili, militari e religiose della Regione.
“Da anni – ha dichiarato il Sindaco Fontanini – il nome di Don Geretti e del Comitato San Floriano di Illegio sono, a livello internazionale, sinonimo di un’arte intesa non solo nella sua dimensione figurativa, ma come sintesi di tutti quegli ambiti intellettuali e spirituali ai quali, da sempre, l’uomo dedica le sue migliori energie alla ricerca del senso profondo del nostro esistere. Don Geretti, ideatore e curatore della grande esposizione, ci condurrà in un vero e proprio viaggio alla ricerca di noi stessi attraverso la contemplazione di grandi opere provenienti da tutto il mondo. UUn evento che questa Amministrazione ha l’onore di organizzare nella città di Udine a partire dal prossimo mese di ottobre.”
Un progetto partito due anni fa, tra il Comune di Udine, Don Alessio Geretti e il Comitato San Floriano – Illegio, che ha avuto bisgogno di lunghi tempi di preparazione. Sono stati coinvolti molti professionisti per la necessità di progettare importanti lavori di adeguamento all’interno della struttura, affinchè gli spazi potessero ospitare opere di grandi artisti di livello internazionale. Gli impianti e le attrezzature installate, costati 1.200.000 euro, si sono potuti realizzare grazie al contributo di un milione di euro pervenuto dalla Regione. Fatto straordinario è che alcune di queste opere prestate usciranno dai propri musei per la prima volta. È un grande evento che durerà sei mesi e che coinvolgerà tutti gli operatori economici, le strutture di ricezione turistica, l’università ed alcune istituzioni, come la Fondazione Friuli, per creare una serie di eventi collaterali che diano un carattere internazionale alla città.
L’assessore Cigolot ha brevemente accennato all’impegno che la Giunta comunale di questo mandato, attraverso una serie di progetti, sta sostenendo e promuovendo affinchè nel capoluogo friulano vi sia un risveglio culturale. I lavori di adeguamento di Casa Cavazzini rientrano in un piano strategico di ripristino dei contenitori artistici e culturali di Udine come il Palamostre, tutti i Musei Civici e la rete urbana, con l’idea che questi interventi rivitalizzino la città in modo permanente e riportino Udine al ruolo centrale che in questi anni aveva perso. Lo sforzo di questa mostra è quello di unire tutte queste componenti offrendo un prodotto culturale di grande originalità, grazie alla presenza di questi grandi artisti della fine dell’Ottocento e del Novecento. Nel panorama delle grandi mostre è un evento considerato inedito. La capacità di ospitare opere di tale portata renderà Casa Cavazzini una delle sedi espositive più importanti del Friuli-Venezia Giulia. L’approssimarsi a questo grande evento, avverrà attraverso una serie di inizative collaterali, se pur nelle limitazioni del periodo, che inizierà con la presentazione di domani nel Castello di Udine, della mostra intitolata “Antichi abitatori delle grotte in Friuli” e proseguirà con quella del 12 giugno dedicata a Giovanni da Udine.
“La Forma dell’Infinito”, non sarà solo una mostra di una serie di meravigliose opere d’arte, ma porterà in seno un messaggio profondo facendo rivivere i percorsi che caratterizzano lo spirito raccolto delle mostre di Illegio, dalle quali il visitatore non esce mai senza qualcosa su cui riflettere. Don Geretti lancia il messaggio di una “Udine ed Illegio insieme” per cercare di creare un nuovo Rinascimento che abbracci ogni aspetto dell’essere umano attraverso un lavoro sinergico. Un percorso che non solo attivi un po’ tutte le realtà ma che, altresì, le stimoli a collaborare anche in futuro.
“La Forma dell’Infinito – ha quindi spiegato Don Geretti – è una chiave per entrare nell’arte moderna e contemporanea, scoprendone l’intenzione fondamentale: rendere visibile che in ogni angolo del mondo, dietro la prima apparenza delle cose, specialmente dentro l’essere umano, abita un’immensa aspirazione a trovare l’infinito, oppure, quando si pensa di non poterlo trovare, una acerba pena. Il bene infinito, la verità senza limiti, l’infinita bellezza, amori e legami che non devono finire, porta ad un desiderio che muove l’evoluzione, stimola le arti e inquieta il cuore. L’arte dà forma a questa tensione incantevole e misteriosa, rappresentando intuizioni, enigmi, nostalgie, ricerche, preghiere o, per chi vede solo la materia e il tempo che sfugge, il dolore di una finitezza senza prospettive e senza senso. La sfida di ogni arte, specialmente nell’età moderna e contemporanea, è far venire alla luce che l’uomo è una gigantesca domanda di infinito. Un’esposizione in cui linee, colori e materie hanno il potere di farcelo sfiorare.”
La mostra condurrà decine di migliaia di visitatori tra le sale di Casa Cavazzini, in contatto privilegiato con opere da capogiro, quasi 70 provenienti dai musei di tutta Europa, firmate dai più grandi geni dell’arte degli ultimi due secoli: da Friedrich a Van Gogh a Gauguin, da Monet a Picasso, da Franz Marc a Kandinsky, da Chagall a Dalì a Rothko, fino a De Chirico, Fontana e Vedova.
Sette i percorsi con i quali verranno infiammati sensi e pensiero: scenari che evocano il senso dell’immensità; l’esperienza del tempo che passa e il desiderio dell’eternità; la nostra coscienza, sempre drammaticamente in bilico tra finito e infinito; gli artisti che hanno inteso farci vedere lo slancio verso l’infinito; quelli che invece lamentano che siamo condannati a un’insostenibile finitezza; infine, due possibili vie, quella nostra per sfiorare l’infinito e quella del Mistero che decide di venirci incontro.
“La città di Udine – ha concluso l’Assessore Franz. – si prepara ad accogliere a Casa Cavazzini, nel cuore del centro storico, una delle più importanti mostre d’arte dell’inverno 2021-2022 a livello internazionale. Si tratta di un evento molto atteso dai cittadini per la grande qualità delle opere che verranno esposte, ma anche dagli operatori economici per i flussi turistici ad essa collegati, e che senz’altro potrà dare fiducia in un momento difficile quale quello che stiamo vivendo”.
[l.f]