24.02.2021 – 12.50 – All’indomani della perquisizione nella sede dell’associazione, parlano i diretti interessati, titolari di Linea d’Ombra: “Noi sappiamo solo che siamo stati trascinati in una macchina del fango e che accomuna l’impegno che abbiamo da 5 anni con i migranti – afferma Lorena Fornasir – In un aiuto solidale nei loro confronti, siamo stati messi alla pari di un’attività di passeur a cui siamo completamente estranei”.
Gian Andrea Franchi sottolinea:“Facendo il mestiere che facciamo non è strano trovarsi ad avere dei problemi con la polizia visto che i migranti sono divenuti un elemento di lotta politica. Ieri mattina alle cinque è avvenuta la perquisizione, con un documento in cui è anche indicato un avvocato d’ufficio che allude al fatto che le persone che abbiamo aiutato, una famiglia iraniana con due bambini piccoli, che noi abbiamo ospitato nel luglio del 2019, era allo stesso tempo oggetto delle cure di una rete di passeur per cui noi veniamo in qualche modo associati. A dire il vero il denunciato sono io perché sono stato pedinato mentre accompagnavo alla stazione il capofamiglia che accompagnavo per la città a fare delle spese: ho anche ritirato del denaro che un parente mandava a costui dalla Germania in quanto lui non aveva un documento valido in Italia.
Questa cosa viene collegata ad una rete di passeur su cui ora stanno indagando. Per la Bosnia e i viaggi non c’entra nulla all’indagine in questione, giuridicamente non c’è altro di interessante. La fondazione dell’associazione Linea d’Ombra è avvenuta dopo il fatto in questione della famiglia Iraniana in quanto la fondazione è avvenuta nel settembre 2019 e gli eventi di cui abbiamo parlato sono risalenti al luglio 2019 quindi, l’associazione no ha niente a che fare con tutto ciò. C’entra solo questo unico gesto specifico che riguarda questa famiglia Curdo-Iraniana.
È stato creato un alone per cui io e mia moglie siamo noti in città per la nostra attività nei confronti dei migranti che si svolge sia in Bosnia che in città dove tutti i giorni, nella piazza della stazione, noi con l’aiuto di una quindicina di persone, attivisti, accogliamo i migranti che arrivano dalla rotta Balcanica e prestiamo loro le prime cure sanitarie assieme ad un’associazione di medici che si chiama la Stradasi.cura, diamo loro da mangiare, forniamo scarpe indumenti, sacco a pelo e assistenza, questo noi lo consideriamo un gesto politico di rifiuto di penalizzare queste persone che vengono dal medio oriente devastato, che la rotta balcanica è essenzialmente composta da gente che proviene dalle zone mediorientali. Alcuni vengono anche dal Magreb ma essenzialmente sono tutti afgani, pakistani, iraniani, iracheni e siriani. Non ci risulta che siano coinvolte nell’operazione altre associazioni. In questa indagine, l’accusa è riferita ad una sola situazione che è quella descritta prima ed è rivolta solamente a me come persona”.
L’associazione Linea d’Ombra comunica che nella perquisizione avvenuta ieri mattina sono stati sequestrati anche i libri contabili ed alcuni materiali dell’associazione tra cui anche alcuni telefoni.
[m.v]