20.02.2021 – 11.22 – Con l’emergenza sanitaria e la conseguente pesante crisi economica, sono innumerevoli le attività ed i posti di lavoro il cui futuro è ormai drammaticamente incerto. In questo critico quadro economico, tra i soggetti maggiormente colpiti spiccano in particolare i giovani e le donne.
In Friuli venezia Giulia il 22 per cento delle imprese artigiane a conduzione femminile rischia la chiusura entro giugno. Delle cinquemila realtà presenti sul territorio regionale, infatti, il 67,5 per cento fa parte dei settori più pesantemente colpiti dalla crisi pandemica come ad esempio i servizi alla persona, turismo e spettacolo. A lanciare l’allarme è Filomea Avolio, presidente di Confartigianato Donne Imprese FVG rivolgendo un appello alla Regione affinché intervenga a supporto di queste realtà. “Queste imprese in assenza di un adeguato sostegno, rischiano di abbassare definitivamente la saracinesca” ha rimarcato, sottolineando come “il valore aggiunto prodotto dalle imprese a guida femminile in FVG” sia pari a 6,5 miliardi: “dunque ci domandiamo se l’economia del territorio può davvero fare a meno di questa forza”.
Conciliazione dei tempi di vita/lavoro, promozione dell’occupazione femminile, assegni familiari, detrazioni, contributi, pensioni, lavoro agile, ricerca e sviluppo, innovazione anche dei modelli di business e del modello di società e di economia da costruire in regione, digitale, sono le macroaree indicate dal Movimento Donne Imprese su cui è necessario intervenire al fine di “aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro supportando il lavoro di cura, facilitare l’avvio delle imprese e consolidare lo sviluppo di quelle esistenti“.
[e.b]