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venerdì, 6 Giugno 2025

Agricoltura: Appello di Budai (Lega) al ministro Patuanelli affinché mantenga le specificità territoriali del Friuli-Venezia Giulia

20.02.2021-07.00 – Con la pubblicazione della proposta di regolamento sulla futura PAC, nel giugno 2018, la Commissione europea ha introdotto un nuovo modello di attuazione, che prevede l’elaborazione, da parte di ciascuno Stato membro, di un piano strategico nazionale del settore agricolo. Il testo della riforma della Pac per il periodo 2021-2027 introduce il Piano Strategico Nazionale (Psn) come strumento di programmazione nazionale che unifica in un unico documento di programmazione e gestione tutte le politiche agricole di un paese, sostituendosi agli attuali Piani di Sviluppo Regionale (Psr). Nel caso italiano il panorama delle misure dell’agricoltura e lo sviluppo rurale è molto diversificato tra regione e regione, in forza delle condizioni in cui l’agricoltore si trova ad operare. Sono attività che richiedono un forte ancoraggio regionale e sub-regionale ed investono anche la dimensione locale per le forti specificità che il contesto agricolo presenta. Appare, quindi,  estremamente complesso conciliare le diversità regionali in questo campo.

In questo contesto il consigliere Alberto Budai (Lega) si rivolge al buon senso del ministro Patuanelli: “E’ quanto mai necessario che il nuovo ministro all’agricoltura Stefano Patuanelli difenda le specificità territoriali del Friuli-Venezia Giulia, un territorio eterogeneo, che rischia con il Piano strategico nazionale, su cui si innesta la futura Politica agricola comune (Pac), di vedersi negata l’autonomia programmatoria “.

E’ l’appello del consigliere del Carroccio che si dice preoccupato “da un lato per lo slittamento di un ulteriore anno della programmazione della Politica agricola comunitaria 2021-27 (Pac) e dall’altro per l’introduzione del Piano strategico nazionale (Psn) come strumento di programmazione che unifica in un unico documento tutte le politiche agricole del Paese e impone l’amministrazione nazionale come unico interlocutore della Commissione europea nel negoziato che segue alla proposta del Psn da parte dello Stato”.

Non ci saranno più programmi di sviluppo rurale regionali, con autorità di gestione regionali, ma un piano strategico unico con la sola autorità nazionale. Le realtà del Friuli-Venezia Giulia sono diversificate e con precise esigenze, che saranno messe a confronto con quelle di tutte le regioni italiane. Non potendo contare su una gestione diretta della fase di discussione con la Commissione europea, dovranno quindi essere create le condizioni affinché con il Psn – conclude Budai – siano riconosciute e sostenute le specificità regionali”.

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