16.02.2021 – 19.30 – Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, torna a parlare del provvedimento messo in campo dal ministro della Salute Roberto Speranza che, a un giorno dalla riapertura prevista a livello nazionale, il 15 febbraio, (dal 19 febbraio sul territorio regionale) vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021.
“Per il solo Friuli Venezia Giulia la perdita di PIL è pari a 500 milioni” ha sottolineato nel corso del suo intervento a Radio anch’io, ribadendo la necessità di “iniziare a fare una programmazione: decidere il giorno prima non è accettabile”. L’indagine sulle varianti, ha continuato, “è stata fatta tra il 3 e 4 febbraio e si conosceva il risultato già almeno cinque-sei giorni prima, non domenica alle 19, quando è uscita l’ordinanza”.
Una posizione, questa, che era già stata espressa dal governatore il giorno stesso della firma del provvedimento del ministro Speranza, chiedendo “al nuovo Governo di cambiare sistema perché evidentemente questo è un risultato fallimentare vista la decisione dell’ultimo momento che riguarda gli impianti da sci”. “Già la settimana scorsa si conosceva la situazione pandemica e bisognava avvisare quindi con il dovuto anticipo operatori e lavoratori del settore della montagna e non far pagare un’ulteriore perdita per quanto riguarda l’organizzazione delle riaperture. Un danno che si somma alla perdita che c’è già stata e che ci sarà”.