18.01.2021 – 12.17 – All’avvicinarsi dei cinque anni dalla scomparsa e successiva tortura e uccisione del ricercatore Giulio Regeni (25 gennaio 2016), il dramma legato alla vicenda insoluta non accenna a quietarsi. I genitori del ricercatore hanno infatti fatto esposto il 5 gennaio 2021 ipotizzando “la violazione da parte del Governo della legge 185 del 1990 in tema di vendita di armi ai Paesi esteri“. Il nodo della polemica deriva dalla vendita all’Egitto di due fregate Fremm del valore di 1,2 miliardi di euro.
Secondo i genitori di Regeni il governo italiano ha violato quanto previsto all’articolo 1 della legge e in particolare il divieto di “esportazione ed il transito di materiali di armamento verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti”.
A seguito del deposito, la Procura di Roma ha formalmente aperto il fascicolo di indagine.
Il procedimento, coordinato dal procuratore Michele Prestipino, è stato affidato a due pm che dovranno, in base a quanto si apprende, “studiare la questione giuridica” ed eventualmente dare delega per svolgere attività istruttoria.
[i.v.]